Laurie Torres: L’autenticità emotiva di Après coup
La talentuosa musicista e compositrice canadese Laurie Torres è una fusione affascinante di stili musicali. Cresciuta con i ritmi della musica haitiana dei suoi genitori, le sue influenze spaziano dall’hip hop alle sonorità post-rock di band come i Godspeed You! Black Emperor. Dopo aver iniziato la sua formazione con il pianoforte classico, si è lasciata conquistare dalla batteria, suonando in diverse formazioni jazz durante il liceo. La sua versatilità le ha permesso di collaborare con artisti noti come Julia Jacklin, Pomme e Land of Talk, oltre a co-fondare il gruppo indie folk Folly & The Hunter.
Negli ultimi anni, Torres si è dedicata a sviluppare il suo progetto solista, un viaggio intimo e personale che racchiude tutte le sue esperienze e sensibilità artistiche.
Après coup è il suo album di debutto, una raccolta di undici paesaggi sonori che uniscono toni edificanti e malinconici. La sua musica è una combinazione di pianoforte, batteria e sintetizzatori, arricchita da field recordings. «Après coup», spiega l’artista, «rappresenta quel momento di consapevolezza che arriva dopo un’esperienza, un’affermazione dell’inevitabile scorrere del tempo e del rapporto tra il prima e il dopo».
In apertura di Après coup, ci accoglie un drone d’organo Hammond B3, dal quale si elevano le delicate e gioiose melodie di pianoforte di Duvet. A seguire, Lisière si presenta come un pezzo sontuoso, immerso in progressioni avvolgenti che oscillano tra un’intimità profonda e una sensazione di grandezza.
Reflets si snoda tra le melodie del pianoforte e gli arpeggi incantevoli di un sintetizzatore Farfisa, creando un’atmosfera leggera e coesa. Le registrazioni ambientali arricchiscono il brano, mentre i suoni di raschiamenti, passi e canti nel vento tessono un legame tangibile e umano, rendendo ogni ascolto un’esperienza coinvolgente.
Tra le melodie del pianoforte e il ritmo incalzante dei campanacci in ottone, si fa strada la rassicurante atmosfera della composizione Clessidra. Qui, gli elementi danzano in sincronia, sorretti dalle stratificazioni vocali che si intrecciano in un affascinante gioco di sovrapposizioni.
Après coup non è solo un album, ma un’esperienza emotiva e sensoriale che invita l’ascoltatore a immergersi nella vulnerabilità e nell’autenticità di Torres. Ogni traccia è un invito a riflettere e a connettersi, rivelando profondità e sfumature che si svelano ad ogni ascolto. Questo disco rappresenta un passo significativo nel suo percorso artistico, celebrando il potere della musica di unire e trasformare.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.