Le Millipede: un regalo per gli amici
Dopo due Lp e un disco di remix pubblicati via Alien Transistor, Mathias Götz aka Le Millipede è tornato con un doppio album, Legs and Birds, rilasciato il 20 gennaio 2023 per Dhyana Records, Gutfeeling Records e Hausmusik.
Il primo disco è una raccolta di singoli regalati ad amici, di cui Götz ne aveva fatto una sola copia, per la prima volta resi disponibili per la distribuzione pubblica. Nel secondo disco invece troviamo 17 tracce che vanno dai quindici secondi ai sette minuti esclusivamente realizzate con i richiami di uccelli da poter ascoltare come una cascata di toni free-jazz di John Coltrane. Un lavoro libero, senza chiave di lettura, totalmente staccato dal primo che dà la sensazione a chi lo ascolta di essere immerso in una foresta.
Percussioni esotiche e vibrafoni sono al centro di 1st Leg: la prima traccia è scandita dalle progressioni del trombone con la parte ritmica creata attraverso la ripetizione del suono da-da-da-da-da dei vari strumenti.
4th Leg suona come un coro lo-fi con i frammenti ritmici e vocali che vanno a evidenziare la melodia del trombone e il calore della farfisa. Come in questo caso i brani non tendono mai a superare i tre minuti, sviluppando strutture minimali. In questo modo Le Millipede evita sapientemente di prolungare eccessivamente i brani rendendo così l’ascolto piacevole e mai pesante.
Con 6th Leg Götz combina trombone e glockenspiel sviluppando un elegante gioco di contrasti. La sesta traccia si candida come il momento più intimo e delicato di tutto l’album. La morbidezza di 6th Leg si perde completamente nella successiva 7th Leg nella quale il trombone carico di riverbero si trasforma in un vibrante flusso spigoloso.
Tralasciando il disco dei canti di uccelli, Legs and Birds è un buon album di singoli che si incastrano bene tra loro. Un lavoro di pregevole fattura ma che non toglie e non aggiunge niente alla discografia di Le Millipede.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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