Lebenswelt: le parole non dette
Lebenswelt è il progetto solista di Giampaolo Loffredo, attivo dal 2003 dopo lo scioglimento della sua band precedente, i Joy of Grief. Dopo cinque album alle spalle all’insegna di uno slowcore scarno e minimale nel quale regna la malinconia, Loffredo cambia direzione con il nuovo Unspoken Words distribuito da Under My Bed Recordings e OuZel Recordings.
Emerge un songwriting introspettivo supportato da chitarre riverberate e preparate con il cacciavite, loop minimali e tessiture ambientali che valorizzano la forma canzone. Ad accompagnare Lebenswelt in questa nuova avventura un collettivo di artisti della scena indie internazionale, nomi del calibro di Pall Jenkins (Black Heart Procession), Richard Adams (Hood, The Declining Winter) e Andrew Richards (Uniform Motion, Richard Andrews), una dimensione diversa dai precedenti lavori nei quali Loffredo era impegnato come one-man-project.
L’apertura dell’album è affidata alla soave melodia di A short history of decay, pt. 1, un brano di musica classica contemporanea dai suoni ipnotici e lenitivi. Imperturbabili progressioni armoniche ricamano una musica che non ha bisogno di parole per comunicare.
A seguire lo slowcore di Keep on dancing è il punto di contatto con i lavori precedenti del musicista grazie alla fragilità e alla malinconia intrisa nel brano. Si tratta di una canzone strutturata alternando trame strumentali ad un testo introspettivo, con gli strumenti utilizzati per enfatizzare il cantato, la voce infatti si poggia in punta di piedi tra avvolgenti chitarre distorte alla Sonic Youth e un morbido tappeto di sintetizzatori cosmici.
Labenswelt dimostra di essere un musicista versatile inglobando nella sua musica influenze diverse, in Somehow convivono alt-folk e ambient dando vita ad una delle canzoni più toccanti del disco. Un’atmosfera eterea avvolge le brevi liriche accompagnate dalle corde pizzicate della chitarra che si ripetono come un mantra in un lento crescendo tra le note di un organo e la vivacità della batteria.
Come back again riprende le trame pianistiche della prima traccia arricchendole con la voce ricca di pathos, una song pacata e lenta che trascina l’ascoltatore in una dimensione intima e confortevole.
Il progetto Lebenswelt non è più un nome da tenere d’occhio, ma una realtà ben solida. Ad ogni nuovo album Giampaolo Loffredo aggiunge un nuovo tassello alla propria musica, rinnovandosi seppur rimanendo fedele alla matrice slowcore.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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