Names of North End Women: il piacere della sperimentazione per il duo Ranaldo/Refree
Il legame fra Lee Ranaldo e Raül Refree è un’unione fra due musicisti estremamente diversi fra loro, almeno all’apparenza: il primo, che non ha bisogno di presentazioni, ha scritto pagine di storia con i Sonic Youth; il secondo, meno noto al grande pubblico, è produttore di Los Angeles di Rosalìa e fra gli artefici principali della riscoperta della chitarra flamenco. Di facciata, due mondi diametralmente opposti. Dietro, in realtà, la storia di un sodalizio che dura dal 2014, dall’incontro durante la produzione di un album di Ranaldo.
Da quel momento in poi, la collaborazione prende definitivamente il volo nel 2017 con Electric Trim. Ma se in quell’occasione l’apporto di Refree fu necessario in fase di produzione e nei suoni, oggi, con Names of North End Women, in uscita il 21 febbraio 2020 per Mute Records, il suo ruolo è determinante anche in veste di co-autore di tutti i brani del disco.
Sin dal primo ascolto, è evidente un aspetto sorprendente: lo scarso utilizzo delle chitarre. Lee Ranaldo strizza l’occhio all’avanguardia, al montaggio sonoro, alla volontà di innovare nell’accessibilità.
In apertura, Alice Etc. evidenzia il carattere scarno e oscuro dell’album: pulsioni lente e suoni minimali si incastrano a vicenda per far emergere l’onnipresente spoken word, fino a morire lentamente come una bolla di sapone che scoppia. La tensione di Words out of the Haze è percepibile sin dai primi secondi, con tracce elettroniche che sembrano uscite direttamente dalla fucina dei Suicide, per poi aprirsi a metà brano in un climax arioso e sereno: l’arcobaleno dopo la tempesta.
Il ritmo marziale di Humps rimanda ai momenti più estremi dell’industrial, per poi alternarsi con uno stile vocale tenue e leggero, ai limiti dell’ossimoro. Gli idiofoni della title-track fanno da protagonisti nel brano più pop del lotto, mentre con The Art of Losing il sound si dondola su una pregevole altalena di emozioni, fra impeto e riflessione.
Names of North End Women è un lavoro coraggioso, che vede il duo Ranaldo/Refree oltrepassare la barriera del genere musicale per creare un album a dir poco eclettico. Al netto di qualche momento che non quadra perfettamente nel contesto, l’esperimento risulta riuscito. E sarà interessante vedere (e sentire) come il duo interpreterà quest’album nella resa live.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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