Leifur James: il racconto di un anno difficile
Leifur James è salito alla ribalta grazie ai suoi paesaggi elettronici malinconici e ricchi di tensione abbinati a voci armoniche sfocate, producendo due album di successo come A Louder Silence (2018) e Angel In Disguise (2020).
Oggi a distanza di quasi due anni dal suo ultimo lavoro, il compositore londinese torna su Late Night Tales con un nuovo Ep, The YearTurns To Air, con il quale continua ad approfondire la sperimentazione organica d’avanguardia per la quale è noto.
Quattro nuove tracce emotivamente potenti riflettono il periodo di rottura che stiamo attraversando per un’elettronica contemporanea farcita di soul e musica classica.
Dall’incontro tra elettronica e musica classica nasce Sirens, il primo episodio del lotto. Note giocose e spensierate sono rette dal sinuoso riff di pianoforte modellato dal background classico di James. Una narrazione cinematografica implementata lentamente dall’elettronica trasforma il pezzo in musica Idm ricercata, travolgente ed energica. Leifur riesce ad amalgamare generi diversi in una formula ben rodata.
Usando intelligentemente la sua voce come uno strumento e il suono modulato delle campane, il Nostro traccia il canone narrativo di Mariana. Un’ode alla grazia modellata sui suoni alieni dei sintetizzatori modulari.
In Locked, Leifur torna a mescolare il soul con l’elettronica riportandoci alle sonoritàdel suo album di debutto A LouderSilence. Il basso modulato e pulsante insieme con i riff di chitarra creano un effetto ipnotico in funzione di un suono caldo e avvolgente.
L’Ep si chiude sulle note giocose di New Moon: un paesaggio sonoro incentrato su chitarra, accordi incessanti di synth e una batteria essenziale che funge da collante tra le sonorità degli esordi con quelle dell’ultimo album.
Leifur James ci sa decisamente fare: la sua ricetta è ormai consolidata e con The YearTurns To Air lascia che le sue emozioni vengano fuori.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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