Fiori e Demoni
Dopo aver preso parte a una miriade di progetti e collaborazioni tra i quali Damien*, Versailles, Maria Antonietta, Young Wrists, Melampus, Damiano Simoncini si reincarna in Levi.
Mixato e masterizzato da Paolo Rossi, Liquida, pubblicato il 2 febbraio 2020, è il primo full-length del musicista e polistrumenista pesarese.
Sei tracce tra droni, suoni cosmici, loop mantrici, suite strumentali, riverberi a volte gelidi a volte caldi, rumore che diventa melodia. Questo lavoro nasce e si sviluppa dalla patologia poco conosciuta che ha costretto Simoncini a confrontarsi con aspetti e fragilità che prima o poi ognuno di noi si trova a dover vivere. Liquida è il racconto del dolore costante, della vita che si trasforma, della solitudine, del rifiuto del corpo, della rabbia e della frustrazione per un cambiamento non voluto.
Lysa, che vede la partecipazione di Ema Cadar alla voce, è una traccia algida, tenebrosa all’inizio per poi aprirsi e far si che il suono ci renda attoniti, catturati dal lento scorrere dei synth e dei droni leggeri; un brano dal sapore minimalista che viene costruito per sottrazione.
Con Our Beautiful Mind Levi utilizza gli arpeggiatori quasi esasperandoli, ottenendo così un’elettronica che strizza l’occhio ad Aphex Twin, riuscendo a trovare tra le tracce l’equilibrio tra la psiche e la parte più fisica. Cloudust è una suite strumentale eterea, ricca di tappeti di sintetizzatori e field recordings che cuciti insieme danno un effetto naturale, quasi di sollievo, come in una fase in cui si impara a convivere con la malattia.
Liquida si chiude con i droni atmosferici di Glass Skin. Come col primo brano così nell’ultimo Ema Cadar presta la sua voce che viene camuffata da Levi nella parte finale del brano, più rumorosa, come se fosse un mantra sussurrato che prende la forma del brusio del vento.
Liquida è un lavoro ricercato e sentito, nel quale l’artista fa dialogare l’inconscio con il subconscio, la ragione col sentimento, la psiche con la materia trovando attraverso la musica il giusto equilibrio delle cose.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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