Lex Audrey, un tuffo nel passato
È uscito l’8 febbraio 2019 per LasVegas Records No Intention of Changing the World, il nuovo album degli austriaci Lex Audrey (Niklas Apfel // voci e chitarra, Lukas Staudinger // synth, cori, Patrick Pillichshammer // percussioni, campionamenti, live member: Walter Hof // basso, cori).
Quella dei LA è musica definita alternative/indie e anche electronic rock. L’apporto dato dall’elettronica alla musica di questo disco, in effetti, appare massiccio e forse preponderante. Musicalmente molto ricco, questo No Intention of Changing the World appare ulteriormente aumentato in qualità da arrangiamenti curati ed efficaci che prevedono tra le altre cose un incisivo apparato di voci addizionali che si affiancano alla voce principale, quella di Apfel, dall’altro lato da inserti musicali di vario tipo, soprattutto di tipo elettronico. Sul tutto, qua e la, aleggia una sensazione di “già sentito” dovuta certamente alla molteplicità di influenze che è possibile rinvenire in questa musica.
Ricordate i Talk Talk, gli A-Ha, i Frankie Goes to Hollywood, i The Human League, e così via, tutti gruppi techno pop che ebbero notevole risonanza negli ormai lontani anni Ottanta? Ecco, i Lex Audrey ci sono parsi i prosecutori e in qualche modo gli innovatori di quelle particolari sonorità.
Dodici brani per oltre quaranta minuti complessivi di ascolto musicale, No Intention of Changing the World appare fin dal primo ascolto come un misto tra pop e rock, funk, melodia e psichedelia, un album per nostalgici e un prodotto per altri versi nuovissimo anche per contenuti che fa proprie, rimaneggiandole, certe tendenze musicali di derivazione soprattutto britannica che costituirono il fortunatissimo marchio musicale di un intero decennio. Canzoni come Lost to You, Winter II, From Beginning, Mexican Standoff e anche le altre vanno tutte nella direzione di cui si è appena detto.
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