Il debutto di Lights In The Pond: “bio-synth” da scoprire
Il connubio fra ambient e natura ha radici lontane e la presenza sempre più massiccia di field recordings nel mondo elettronico è ormai un dato di fatto. Raramente, però, la natura è così presente in un disco come Lights in the Pond, in uscita il 4 giugno 2024 per Biodiversità Records, debutto dell’omonimo progetto dietro al quale si cela Davide Amici.
La proposta, denominata non a caso “bio-synth”, è effettivamente quanto di più vicino si possa immaginare alla definizione: un flusso elettronico in continua evoluzione fra ambient, dungeon synth ed echi space, alternato o unito ad un altro flusso, cioè quello biologico.
Non è un caso che il primo pezzo, Dawn, sia aperto (e chiuso) da uno scroscio di pioggia che rimarrà costante durante l’intero brano, che nel mentre sviluppa la sua struttura dando vita ad un ibrido fra dungeon e space ambient.
Il concept del disco catapulta l’ascoltatore in un futuro lontano, quando il passaggio dell’essere umano sulla Terra sarà solo un ricordo, evidenziato da pochi resti ed indizi. Eppure, sembra interrogarsi, è davvero un male? A contrastare quest’apparente tragedia arriva il sound del disco, che risulta costantemente tranquillo, privo di oscurità e ansie sotterranee. Così, Collecting Stars In A Pond sembra prendersi tutto il tempo per far decollare i synth, quasi in opposizione alla frenesia irragionevole della vita umana.
Stop Praying è il brano che più di tutti rappresenta la fusione tra utopia e distopia del concept, essendo l’unico momento in cui è una certa claustrofobia ad impossessarsi del sound, alleggerita immediatamente dalla successiva Diatomee. In chiusura, Lightbird è il manifesto del disco, capace di fondere la doppia natura già evidenziata.
Concept e musica non saranno innovativi o rivoluzionari, ma il debutto di Lights In The Pond è un buon biglietto da visita proprio per il modo in cui ha saputo sviluppare con coerenza idee non nuove. Da tenere d’occhio per il futuro.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.