Quanto picchia L’Invasione Degli Omini Verdi!
Otto dischi, otto tracce per 8 Bit, l’album che segna il ritorno della formazione attiva dal 1999. L’Invasione Degli Omini Verdi è una delle band più importanti della scena Punk Rock italiana.
Sono passati sei anni da Il banco piange (2013) e in occasione del ventennale della band di Mauri & Co. esce il loro nuovo album, pubblicato per IndieBox.
L’album nasce da un’urgenza artistica e dal bisogno profondo di tornare a far parlare tramite testi e musica la band. Punk Rock veloce e senza fronzoli in puro stile californiano, un tuffo negli anni Novanta.
Il disco si apre con la batteria tritacarne e il delizioso giro di basso di Credimi. Un testo che grida chiaramente il non volersi piegare alla società e alle sue insensatezze con Ale alla voce che dimostra di essere in forma smagliante.
La nostra storia è il riassunto dei 20 anni di attività del trio bresciano. Un testo nel quale si potranno rispecchiare tutti quelli che amano la musica, che si chiudono in sala prove a suonare e che fanno sacrifici per andare a suonare. Tutta da pogare!
C’è speranza nelle parole dei LIDOV in Un nuovo giorno: «Usare i sogni per volare via lontano per fuggire dalla realtà». La ricerca della libertà a tutti i costi accompagnata da un sound granitico che si mantiene su chitarre taglienti.
Arcade Boyz è il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album. Sarcastica, la sigla nata per gli youtuber Fada e Barlow è una frecciata al mondo trap e rap. Testo divertente e sarcastico che si sposa bene con il video che vede gli Arcade Boyz giocare con un videogioco arcade che ha per protagonisti gli Omini Verdi che si dovranno scontrare schermo su schermo con rapper e trapper di ogni lega.
8 Bit è un disco solido, abrasivo, che non deluderà gli amanti del Punk Rock, otto canzoni belle rabbiose da cantare a squarciagola contro il mondo.
Bentornati agli alieni del punk Made in Italy.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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