Un tuffo nel Rock anni Novanta con i Listrea
“Le Placide Ninfe sono quelle donne capaci di attrarre e stimolare la fantasia di chi le osserva da lontano, senza conoscerle realmente. Si tratta di un’attrazione superficiale, destinata a svanire, in quanto generata da creature frivole, prive di reale fascino, talvolta volgari.” (Listrea)
In un’epoca dove la Trap e l’Indie spopolano, esistono ancora giovani che puntano sul Rock di un certo tipo. E questo non può che farci piacere.
Direttamente da Brescia, Fabio Pietroboni (voce e chitarra), Edoardo Serena (basso), Andrea Manini (chitarra) e Fabio Orticoni (batteria) sono i Listrea. Il nome della band è preso in prestito da una piccola valle pressoché sconosciuta, che ai loro occhi ricorda l’immaginario naturalistico descritto nei testi.
Placide Ninfe é il loro mini album d’esordio, il primogenito nato il 15 febbraio 2019, mixato e masterizzato da Paolo Costola ai MacWave Studios
Tra le loro influenze Smiths, Death Cab For Cutie, Radiohead, Fugazi e i primi Verdena. Sono proprio questi ultimi che insieme ai Cosmetic riecheggiano nella prima traccia, Visioni Vaporose. Atmosfere lo-fi dove la voce particolare di Fabio Pietroboni ha il compito di dare melodia, al trittico basso-chitarra-batteria, quello di dare esplosività.
Il terzo brano Corrente D’Ambiguità contrappone la delicatezza della voce al sound robusto creato dal basso e dalle taglienti chitarre di matrice shoegaze.
Una carica irresistibile per Parentesi Fantastiche dovuta alle chitarre aggressive e ai continui cambi di ritmo. I Listrea sanno ben giocare con le dinamiche senza risultare mai piatti. Il testo è frutto del teen spirit dei quattro: «Affronterò la noia, affronterò la noia» con quella inquietudine classica degli adolescenti. I Listrea in compenso hanno trovato la loro valvola di sfogo nel Rock.
Per chi ama il Rock, le chitarre shoegaze, e soprattutto testi che superino la lunghezza di due frasi, allora i Listrea sono il nome sul quale puntare. Placide Ninfe scorre veloce e si rivela una piacevole scoperta. C’è ancora speranza in Italia!
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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