Lizzy Young e la poetica dell’inquietudine
Un drink per Lizzy
Arriva da Parigi una giovane ragazza, attrice, bassista e cantante dai capelli color oro e il nasino all’insù, tutta animo e confusione. Il suo nome è Lizzy Young e dall’incantevole città dell’amore, passando per Barcellona, vive a New York da ormai dieci anni. Il 23 ottobre 2020 presenta Coocoo Banana, il suo nuovo disco al sapore di sigarette spente e speranze andate in pezzi.
Lizzy canta di amore e depressione, di inizio e fine, di ciò che è bello e di ciò che, inevitabilmente, è brutto. Coocoo Banana, uscito per la GFY Records, è un lavoro pieno di richiami, tanto che l’ascoltatore più fedele di Nico e dei suoi amati Velvet Underground, non esiteranno a trovarne degli accenni. E la nostra Lizzy ci parla anche in francese, fascino ben noto alla sacerdotessa delle tenebre.
Rimembranze a parte, Lizzy Young ha ovviamente un carattere tutto suo che in brani come Can’t Take Can’t Touch o Kill All The Men non stenta ad emergere. Atmosfere psichedeliche e sensuali, rock quanto basta per piacere a molti. Per pochi, invece, potrebbe essere God Is Pink, in cui è quasi assente la voce della giovane artista che tenta verso la fine del pezzo, di lasciare il suo segno, delicata e soffusa. Tratti distintivi, questi, di tutto il disco che si esprimono anche meglio in Obvious, molto più incisivo, ma comunque persistente nei loop e nel ritmo. Di base Lizzy si arrabbia molto in Coocoo Banana, e quasi sembra respirare solo in This Morning I Woke Up, a cui avrei lasciato la chiusura, quantomeno per tranquillizzare gli ascoltatori.
In definitiva, Coocoo Banana non è sicuramente un punto di arrivo per Lizzy Young, che dovrà ancora raccontare delle sue inquietudini prima di rilassarsi. O forse no e continuerà a restare in bilico tra sano e malato e, alla fine, ci piace soprattutto per questo!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti