La maturità espressiva di Lori Goldston
Dal tour con i Nirvana, passando per le collaborazioni con David Byrne e The Wedding Present fino alla colonna sonora di numerosi film, opere e spettacoli di danza, la compositrice-violoncellista Lori Goldston ha nel corso della sua storia sperimentato con forme sonore diverse dando sfogo a tutta la sua creatività.
High and Low è solo la ciliegina sulla torta di una carriera ricca di momenti salienti, come suggerisce il titolo del disco una dualità di stati d’animo tra brani per solo violoncello (High) e quelli dedicati all’improvvisazione con il batterista Dan Sasaki (Low).
Il suo nuovo album, pubblicato il 7 ottobre tramite SofaBurn, è la testimonianza dell’ identità musicale tentacolare della musicista americana: otto tracce nelle quali si mischiano folk, musica classica e post rock dando sfogo al carattere tempestoso e irrequieto dei brani.
La traccia di apertura, Real and Imagined, si avvale di dinamiche profonde e suoni distorti che aprono la strada al violoncello tra crescenti e ansiosi sussulti di melodia di chiara influenza etno-folk.
Crossing Over Place è la prima traccia nella quale viene coinvolto Sasaki: il violoncello scava profondi solchi melodici mentre tom e piatti s’intrecciano con le spettrali e tremolanti note del violoncello disegnando un inquietante ambiente sonoro.
The Waves and What’s Under è stata scritta per il compianto Geneviève Elverum, una linea meditativa che verte sulle armonie del violoncello, con il suono apparentemente immobile, carico di stupore, malinconia e dolore per un brano estatico dalla forte componente emozionale.
A chiudere High and Low ci pensa l’intensa We Miss You and Wish You Well dal fascino ipnotico. Vivide progressioni armoniche sono al centro della scena di un brano mai esploso ma che va dissolvendosi sotto un flusso nebuloso di rara bellezza.
Con High and Low Lori Goldston raggiunge la completa maturità espressiva. Un album complesso, elegante e a volte doloroso, pieno di slanci emotivi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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