Loscil: un’occasione mancata
Nel corso dei suoi 22 anni di carriera Scott Morgan aka Loscil ha abituato il suo pubblico ad uno stile compositivo ricco e intricato grazie alle sue sculture sonore dalla personalissima poetica ambient.
Pubblicato da Kranky, Clara, il suo nuovo album, è un lavoro accattivante, un gioco di luci e ombre nato da tre minuti dell’esecuzione di un’orchestra di ventidue archi manipolatifino adottenere un intero Lp di settanta minuti.
Clara si apre con Lux, la prima fotografia immortala un flusso lento generato dallo scontro tra gli archi con i morbidi pad in grado di creare un’atmosfera eterea e irreale che andrà a permeare tutto il disco.
Con Lumina Morgan ricrea il suono dell’arpa con gli arpeggiatori, elemento cardine della narrazione del brano che si arricchisce di sfumature grazie all’uso di molteplici glitch.
Vespera è una traccia sognante con gli ottavi oscillanti che danno la sensazione di uno shuffle in 4/4 con un continuo cambiamento di enfasi sul ritmo. Un fluire di linee morbide e sinuose di sintetizzatori per un brano che fa della fragilità la sua cifra stilistica.
Flamma continua sulla scia delle tracce precedenti con un suono angelico ricco di ripetizioni minimaliste. Arpeggi morbidi e rallentati per un paesaggio meditativo ed estatico dal finale sorprendente: l’oscurità ha la meglio sulla luce con le sonorità più cupe che prendono il sopravvento della strumentale.
Con la title track Morgan disegna un oscuro drone, un ronzio ipnotico che si muove in uno spazio notturno. Nove minuti per un paesaggio sci-fi costruito attraverso un gioco di ripetizioni ruvide e dense.
In conclusione Clara è un disco onesto, sufficiente, con il quale Loscil ha fatto il “compitino”. Per un musicista come lui che ci ha abituato a piccoli gioielli dell’elettronica, l’album è un’occasione mancata per un lavoro che sulla carta si candidava ad essere un altro capolavoro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti