Un suono inconsueto e accattivante per i Love Machine
Out l’undici di Ottobre per Unique Records, il gruppo tedesco dei Love Machine (sono di Dusseldorf e si chiamano Marcel Rosche, voce, Richard Eisenach, basso e cori, Noel Lardon, batteria e percussioni, cori, Felix Wursthorn, chitarre, Hendrik Patoka Siems, chitarre) propone una breve raccolta di canzoni intitolata Mirrors & Money.
Sei brani per circa venti minuti di ascolto musicale, la nuova uscita discografica dei Love Machine è si breve ma piuttosto interessante. Un impasto sonoro variegato e ben suonato (la voce di Rosche, per altri versi, riporta ad atmosfere bowiane e iggypopiane) che costituisce la materia prima di canzoni talmente buone da poter anche aspirare all’internazionalità è la cifra principale di un gruppo che nonostante i numerosi riferimenti al conosciuto contenuti nei pochi pezzi dell’album appare dotato di grande personalità.
La band è piuttosto nota in Germania, lo provano le numerose le date dei concerti tenuti dai cinque nel mese di Novembre. Rock in diverse salse e condimenti, pop, soul e perfino tracce di jazz (questi i generi che fanno parte del background di preferenze ed esperienziale dei diversi componenti del gruppo e degli additionals musicians che hanno collaborato alla realizzazione dell’EP) sono alcuni degli elementi che trapelano a un ascolto attento del CD.
Valentino, Mirrors & Money, Birdy Buddy e anche le altre canzoni dell’album si susseguono piacevolmente e senza sbavature: nella nota stampa di Eclipse PR è possibile leggere che il songwriting dei Love Machine è cresciuto, ha messo da parte la psichedelia che caratterizzava il precedente lavoro (Times to come) e il suono del gruppo (definito una “impossibile mistura”) è più complesso e moderno.
A noi è parso meritevole di ascolto e crediamo possa piacere agli ascoltatori che hanno una cultura musicale variegata perché possono apprezzare le singole componenti di un suono che nel suo complesso si presenta inconsueto e accattivante.
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