Lucy Claire dà voce alla natura
Lucy Claire è una compositrice e sound artist del Sunderland, dedita all’esplorazionedei suoni del mondo naturale e dei paesaggi urbani al fine di innescare ricordi all’ascolto della sua musica.
Un avvincente mix di musica classica, elettronica e field recordings che attinge tanto da Nils Frahm e Johann Johannsson quanto daiMogwai.
Dopo una serie di Ep intitolati Piano Works pubblicati nel 2018 dall’etichetta svedese 1631 Recordings, la Claire rilascia un nuovo lavoro discografico realizzato con due violini. String Figures, in uscita il 28 maggio 2021 per Piano and Coffee Records, è il frutto dei mesi in casa durante il lockdown nel quale la Claire ha continuato a scrivere melodie per rappresentare movimenti semplici, innocenti e giocosi.
Sedici minuti di musica coinvolgente suddivisi in sei nuove tracce registrate nelle profondità della Foresta Nera in Germania.
L’Ep si apre con il suggestivo paesaggio sonoro di Opening A, una traccia di musica classica fortemente intuitiva. Un inizio affidato ad un malinconico e vibrante violino che nel corso del brano si sdoppia su due linee per creare un preciso flusso armonico. Il finale è un emozionante passo a due tra i due violini.
Segue la breve ma intensa Butterflies. La seconda traccia ha come sfondo le note pizzicate del violino che accompagnano la suadente melodia del secondo strumento della famiglia degli archi. Una progressione vivida per un finale affidato ai suoni incantati della natura.
In Mouse la Claire ricama col violino una texture acustica di rara bellezza con l’uso del pizzicato. Una composizione in grado d’incantare l’ascoltatore con la sua semplicità.
Il finale è affidato alla narrazione romantica di Many Stars: solamente con due linee differenti di violino la musicista inglese è stata in grado di realizzare un delicato tappeto estatico per un’esplosione di melodie.
I violini di Lucy Claire diventano la voce della natura in String Figures, un Ep che nella sua semplicità arriva immediatamente all’ascoltatore.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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