La singolare ricerca sonora di Lutto Lento
Lutto Lento debutta su Haunter Records con LEGENDO. Il nuovo album, che arriva dopo tre anni dalla pubblicazione del primo Lp, segna una svolta per il produttore e sound designer polacco che ha deciso di esplorare il lato più eccentrico della sua musica.
Nelle dodici tracce del disco, Lubomir Grzelak sviluppa un sound strano e personale, incentrato sull’uso dei synth e dei field recordings, un groviglio tra suoni fantasy e luminosi che fanno di LEGENDO un album che non scende a compromessi.
Variegato e dalle molteplici sfaccettature, il disco passa dalla spensierata Mortal Fools, una perfetta fusione tra house, dub e down tempo con i suoi synth melodici ispirati chiaramente da Gold Panda, al puzzle sonoro di VERSION Epilogue. La quarta traccia di LEGENDO è un riassunto di quello che si può trovare nell’album: un mix di hip hop, dancehall digitale e sonorità orientali che puntano fortemente sui beat colorati da una dose marcata di sintetizzatori dai toni differenti in modo da non cedere mai il passo alla noia o a qualche passaggio non riuscito. Con POND (live) Grzelak crea un oscuro rituale incentrato sul dialogo tra batteria e synth carichi di riverberi industriali. Il suo è un hip-hop 2.0 ipnotico e dai tratti elettroacustici.
Accompagnato al koto da Katarzyna Karpowiczin Horned Heart, Grzelak rende omaggio alla sua passione per l’hip-hop. Il suono del cordofono ben si sposa con i field recording e i sample vocali, un patchwork tra i suoni gelidi dell’elettronica e i synth marcatamente IDM con il sample di Janet Jackson che compare al minuto 4:15: «This is sick!», una vera e propria chicca. La seconda parte della traccia suona più classica con un beat marcatamente hip-hop che s’incastra con gli altri elementi fino a ottenere una produzione ibrida.
I momenti di quiete vengono interrotti dai boati sonici di Angels che vede la partecipazione di John Glacier alla voce, una traccia che strizza l’occhio ad Arca.
Lutto Lento è un artista fuori dagli schemi, dedito a una ricerca sonora singolare nella quale mischia sapientemente tante influenze ottenendo un risultato esaltante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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