M Wagner e la sua musica elettronica ricca di rimandi alla musica classica
We Could Stay è l’album di debutto del produttore di Brooklyn M Wagner, musica elettronica ricca di rimandi alla musica classica, in particolar modo a Gustav Mahler e Igor Stravinsky inseriti nelle produzioni attraverso l’uso di campioni.
Pubblicato il 17 maggio via Extremely Pure, We Could Stay è un diario di viaggio ispirato a esperienze personali che cattura eleganti e seducenti atmosfere attraverso field recording manipolati e modificati grazie all’uso del laptop.
L’album è un continuo alternarsi tra momenti rilassanti dall’ipnotica bellezza ad altri violenti generati da microcampioni e sintetizzatori che si muovono ripetendosi all’infinito. Nella prima traccia, ad esempio, Release Yrself, i synth e i droni formano un potente strato di suono nel quale viene intrappolato una luminosa melodia. Un gioco di contrasti che rendono la produzione accattivante, con il finale che si trasforma in una scultura d’avanguardia levigata da una pioggia di frammenti sonori destrutturati.
Con la title track ci spostiamo nei territori della techno ambient: il suono coeso viene impreziosito da una costante presenza di ritmi compressi e sintesi granulare che rendono i toni più corposi rispetto al brano di apertura.
Nel caso di Marcy Av Wagner apre la traccia con una grancassa minimale che si evolve lentamente dando forma ad un semplice patter Uk Garage. Contemporaneamente le onde sinusoidali si fondono ai glitch metallici lasciando emergere la melodia portante e i breakbeat in quella che si rivela una parte finale cervellotica e viscerale.
In Tempo study gli arpeggiatori s’intrecciano dando vita ad una trama scoppiettante: una ritmica ipnotica funge da struttura portante mentre viene ricoperta da strati ambientali per una produzione che attinge tanto dall’ambient quanto dalla techno.
We Could Stay si rivela un esordio elettrizzante: la musica di M Wagner è in costante mutamento con i campioni spezzati e processati a dare freschezza all’elettronica profonda e avvolgente, trame sonore che guardano al futuro ma che attingono contemporaneamente dalla musica classica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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