Il diario di Maciej Sadowski
Riconosciuto come uno dei migliori contrabbassisti polacchi, il poliedrico Maciej Sadowski debutta da solista con l’album I Have Absolutely Nothing to Say, so Listen, pubblicato il 29 ottobre 2021 da Rhodium.
Affiancato da ben tredici musicisti, Sadowski condensa esperienze ed emozioni suscitate durante il periodo della pandemia in un album di musica da camera.
Un diario con il quale Sadowski condivide eventi e sentimenti personali con l’ascoltatore trasformandoli in otto tracce nelle quali convivono jazz, musica classica ed elettronica.
Nella prima traccia, Praglider Ticket, i vocalizzi e la melodia del pianoforte s’incastrano con intensità al pizzicato degli archi proponendo un sottile gioco di contrasti alla GoGo Penguin. L’irruenza degli archi con la delicatezza del piano producono un interessante vortice timbrico ed emozionale.
March 2020 nasce dal connubio tra gli strumenti acustici e quelli analogici mettendo insieme elementi classici, oscillatori elettronici e una malinconica trama da soundtrack per una piccola orchestra da camera in grado di rielaborare i canoni compositivi. La morbida e rassicurante melodia diYou Will Never Walk Alone verte sull’intreccio della ripetizione del piano con le dinamiche crescenti degli archi che danno vita ad una composizione orchestrale sontuosa. Un brano che mette in luce la fragilità umana, in grado di avvolgere l’ascoltatore in un senso di tepore e di pace.
Il crossover di Believe In Nothing nasce dall’incontro del rap del francese Lario Nowhere con la strumentale di musica classica contemporanea nella quale il pianoforte si fonde con il pizzicato degli archi fino ad emergere lentamente. Il finale si erge su una ritmica dal forte carattere ed un elegante intervento jazz della tromba. L’album si chiude sulle note di I Have Never Baked Bread, un velo di malinconia accompagna il suono degli archi impreziosito dall’utilizzo dell’elettronica conclude un lavoro intricato ed accattivante che si muove con passo leggero come liberato dalla pesantezza di un periodo difficile come quello che abbiamo vissuto chiusi in casa.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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