L’opale di Maddalena Ghezzi
Originaria di Milano, Maddalena Ghezzi trae ispirazione dai minerali per dar vita ad una serie di Ep (Minerals) che vedono la cantante e compositrice impegnata in differenti incontri artistici, nei primi due Amethyst e Halite è affiancata rispettivamente da Thodoris Ziarks e Ed Blunt.
Pubblicato da Dēng Yuè Records, il terzo capitolo della serie, Opal, è stato realizzato in collaborazione con la chitarrista Francesca Naibo, quattro nuove tracce per un viaggio sonoro alla ricerca della chiarezza interiore.
Il duo approfondisce le possibilità vocali e compositive usando gli strumenti in modo creativo, tra improvvisazione e sperimentazione. Vengono fuori quattro brani in bilico tra jazz e musica improvvisata come nel caso di Abyss. L’opener si sviluppa a partire da un tappeto sonoro morbido ed etereo realizzato dalla Naibo sul quale la Ghezzi appoggia ripetute intonazioni vocaliche e parti sussurrate, approfondendo la profondità del suono. Il brano è un continuo oscillare di armonie e tensioni date dal dialogo tra le due musiciste.
A seguire Meadow è un’interessante composizione nata dalla ripetizione di cinque note, con la voce utilizzata sulla quinta nota per enfatizzare la melodia. Lentamente la chitarra varia nella parte centrale intrecciando note pizzicate dal sapore metallico. I vocalizzi entrano a metà della composizione unendosi con la chitarra che si sdoppia e viene modulata creando un’elegante armonia.
Un altro brano nato dall’improvvisazione è Instabile: registrato con un microfono binaurale, la traccia è realizzata con la sola voce, un susseguirsi di sussurri, frammenti e grida che creano dinamicità, con un continuo cambio di toni per rendere la composizione avvolgente e accattivante.
In chiusura Confluence è una combinazione di voce sussurrata e arpeggi che formano un vortice squisitamente melodico, interrotto semplicemente da intermezzi armonici utilizzati per creare pause e dettare il ritmo della narrazione sonora.
Concludendo Opal è un Ep interessante, mai banale o scontato con un’artista come Maddalena Ghezzi che non si pone mai limiti e tira fuori sempre qualcosa di nuovo e stimolante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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