Il suono delle piante
Magda Drozd firma il suo debutto con Songs for Plants. Pubblicato il 13 dicembre 2019 su vinile in una tiratura limitata di 200 copie e in digitale, l’album segna la diciottesima uscita dell’etichetta Präsens Editionen.
La Drozd sfida il suo desiderio di andare oltre un ascolto convenzionale e lo fa realizzando una tavolozza sonora che include sintetizzatori, field recordings, un violino, una chitarra, la sua stessa voce e registrazioni di cactus, questi ultimi realizzati con la più recente tecnologia di registrazione che ha permesso all’artista svizzera di rendere udibile il suono del fico d’India, ad esempio. Le piante quindi sono state al centro del processo di scrittura dell’LP e sono le protagoniste delle undici tracce di questo lavoro.
L’album si apre con le vibrazioni di Finger Touching A Stone: suoni fluidi come magma incandescente che freme e scorre senza sosta. L’ambient più classico incontra la musica acusmatica per quello che è per la Drozd una ricerca incessante di nuove fonti sonore nella musica sperimentale contemporanea.
I suoni gravi degli archi si amalgamano con gli oscillatori e il sound cosmico che dà vita a Painkiller. La traccia sembra descrivere un luogo asettico e algido nel quale le piante silenziose si nutrono dei pochi spiragli di luce che sono generati dai synth.
In New Home Magda usa la sua voce e la chitarra affiancandole a un beat timido che con l’avanzare della traccia rivela il suo lato tagliente e vorticoso, per poi concludere in un trionfo orchestrale che dona alla produzione maestosità.
Non mancano derive neoclassiche come la conclusiva Leave Me a Message che, con i suoi suoni caldi e le sue melodie ricercate, sembra uscita direttamente dalla colonna sonora di un qualsiasi film di Sorrentino.
In conclusione Songs for Plants è un album altamente poetico, situato a metà strada tra elettronica sperimentale, ambient, incursioni post rock e derive techno che combina malinconia, critica e speranza riuscendo così a produrre un sound morbido e abrasivo allo stesso tempo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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