Capitolo II: i Malmö e il post-rock
Girotondo emozionale
Il cambiamento è necessario e, oltre ad essere la parte migliore della vita, ha la forza devastante ma sanatrice di una scossa. È necessario che dopo la notte venga il giorno, è necessario che dopo la malinconia torni il sorriso, è necessario che un gruppo si evolva e che scelga di modificare le sue trame musicali. I Malmö hanno attraversato proprio questa fase e la raccontano ad un pubblico che li stima, ormai da un po’ di anni, attraverso il secondo capitolo della loro storia, Rotazione Rivoluzione.
In uscita il 10 gennaio 2020, il nuovo album dei Malmö, prodotto da Xo la Factory, vanta la benedizione e produzione artistica di Massimo De Vita (Blindur) che da anni collabora con il gruppo. Dopo Manifesto della Chimica Romantica, la band ha deciso di cambiare, appunto, il suo indirizzo musicale e artistico, riportando il post-rock on stage. Strumentazione rock che compone su strade anche elettroniche, contemporanee, testimonianza della capacità, a mio avviso di fondamentale importanza, di sapersi evolvere e riuscire a crescere parecchio musicalmente.
Buchi Neri apre il disco, mettendo subito in chiaro le intenzioni sonore di tutto il lavoro, anche per quanto riguarda le tematiche trattate. Paura, piccoli grandi deliri comuni a tutti noi che si scagliano sul nuovo rock dei Malmö che continuano a graffiare le chitarre in Crateri, brano di immediata bellezza. Piccola deviazione è Letargo, grazie alla presenza di drum machine, tastiere e synth, come Dai Diari del Giovane JURIJ, che si serve della malinconia solo come tramite per raccontare dei sogni realizzati di questo giovane protagonista. Dopo una dolcissima Wabi Sabi, voce e piano, è la volta del brano che da il titolo al disco, in cui si rappresenta al meglio la nuova idea del gruppo. Un brano strumentale che ci trascina nel cosmo, ci chiede di immaginarci in uno spazio infinito in cui è palese la ricerca dei suoni per poter esprimere quel concetto di viaggio, quel cambiamento che ci porta e ci riporta alla riflessione ciclica. Un pezzone, non c’è che dire.
I Malmö sono sicuramente cresciuti e con Rotazione Rivoluzione ci raccontano tutto quello che hanno scoperto, attraverso un disco che compie un giro completo attorno a loro stessi e attorno a noi, creando così un solo grande universo in cui comunicare a sognare.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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