MANSUR: il Minotauro come metafora di una riflessione interiore
Uno stile unico per una miscela di suoni orientali ed elettronica, accompagnati da una voce onirica che in poco meno di un due anni ha portato Jason Kohnen (ex The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble), Dimitry El-Demerdashi (ex Phurpa) e Martina Horváth alla pubblicazionedella terza release per Denovali. In uscita il 28 maggio 2021 Minotaurus è il seguito di Temple, Ep di debutto, e di Karma, primo album firmato MANSUR.
Un omaggio musicale al mito del Minotauro, nato come improvvisazione dal vivo del trio, un viaggio sonoro alla scoperta della paura di affrontare la propria mostruosità interiore.
Il primo capitolo di questo viaggio è l’inebriante Pasiphae, alla scoperta della madre del Minotauro. Il suono dell’Oud si staglia su un tappeto elettronico rarefatto: feedback, tensioni e droni incarnano lo spirito del passato attraverso una strumentale eclettica che sul finale si arricchisce dei suadenti vocalizzi della Horváth.
Gli strumenti tradizionali arabi incontrano l’elettronica moderna in Minos. La seconda traccia è una miscela di suoni liquidi, canti avvolgenti e arpeggi ipnotici, un sound opulento che ben rappresenta il mitico re di Creta.Theseus, re di Atene, figlio di Etra ed Egeo, è il protagonista del quarto brano: l’Oud ci trasporta tra le acque della fantasia in un labirinto di suoni ai quali si sovrappone l’incantevole voce con le melodie arabeggianti che ci conducono in una dimensione mistica.
L’Ep si chiude sulle note del nono re mitologico di Atene, Aegeus. La traccia si apre con una ventata di droni, un’atmosfera tersa, scandita dalla potente voce che sovrasta gli altri elementi della traccia, per elevarsi a guida tra le note inebrianti di questa produzione conclusiva.
Ancora una buona prova per il trio olandese, con Minotaurus i MANSUR offrono un ottimo esercizio di stile, una buona introduzione a qualcosa di nuovo che potrebbe arrivare nei mesi a seguire.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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