Manuel Zito: il potere salvifico della musica
A più di tre anni dall’uscita di Fernweh (Memory Records), il pianista napoletano Manuel Zito ci regala un nuovo ed emozionante Ep: Music saves our souls. Cinque composizioni dalle tessiture sonore suggestive e ricche di fascino, nate dalla voglia di suonare e di ritornare a farlo sui palchi. La musica quindi con il suo potere salvifico è un moto per mettersi in gioco e tornare a vivere.
Melodie luminose e strutture semplici fanno capo ad una musica dal forte potere immaginifico, in grado d’incantare con la sua delicatezza come nel caso della prima traccia Far away. Il pianoforte è il protagonista di una musica che ti porta lontano, ti fa viaggiare grazie all’uso di leggere progressioni neoclassiche semplicemente perfette.
Aurora Borealis con i suoi morbidi arpeggi è il ricordo di quel magnifico fenomeno ottico assistito durante un viaggio in Islanda. Zito lo rivive attraverso la musica: una composizione che raccoglie le sensazioni evocate dall’aurora trasformandole in una trama romantica e sognante. Le note del piano vengono così risaltate dall’utilizzo di un leggero tappeto elettronico che ne sottolineano la forza melodica.
SOS ricrea col piano le sensazioni di sconforto, di nostalgia, ma anche di speranza, che ci invadono in questo periodo storico e lo fa con Zito alle prese con l’alfabeto morse. Il pianoforte riprende il ritmo di quel ticchettio trasformandolo in un brano che coglie l’immediata urgenza comunicativa del campano.
Cambio di mood con l’ultima traccia Back from the abyss: il brano è pervaso da una sensazione di malinconia, una dedica a chi ha visto il baratro sotto i propri piedi ed è riuscito a risalire a galla con le proprie forze. Note fragili e delicate per una composizione spoglia ma fortemente poetica.
Music saves our souls è un lavoro sincero, carico di emozioni, dalla grande spontaneità. Manuel Zito realizza un lavoro che farà la gioia degli amanti di Ólafur Arnalds, Olivia Belli e Fabrizio Paterlini
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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