Manuela Salinaro: il suono del Mediterraneo
Percussionista e producer pugliese, Manuela Salinaro unisce nella sua musica l’intera tradizione musicale del Mediterraneocon ramificazioni elettroacustiche ed elettroniche.
Dall’incontro tra ritmi e armonie antiche con soundscape elettronici nasce Main Hands, il suo primo progetto solista pubblicato il 2 giugno 2021 da Liburia Records. Il suono delle percussioni (Zarb, Daf, Darbouka, Tar, Qraqeb e Udu) interagisce con gli archi dando vita ad una narrazione che guida l’ascoltatore in un viaggio dai Balcani alla Persia.
In apertura veniamo accolti dalle percussioni di Francesco Di Cristofaro in South che, insieme ai field recordings, disegnano il primo scenario arabo, un mercato. Tra voci e suoni urbani, Salinaro riscalda l’ambiente sonoro con le suggestioni ei ritmi di quei luoghi che ispireranno l’intera opera. In Acquai ritmi tribali fanno da ponte tra l’Africa e il Medio Oriente mentre gli strumenti a corda tessono un tappeto sonoro caldo come il Sole d’Africa e sinuoso come una danza mediorientale.
Affiancata da Valerio Daniele, Limping Wind, con la sua atmosfera rilassata, ci consegna un morbido intreccio tra corde e armonizzazioni elettroniche su tempi dispari. Le percussioni e la chitarra dialogano creando la colonna sonora di un viaggio alla ricerca di se stessi.
Mashrabiya è uno dei momenti più intensi di tutto l’album con il violoncellista albanese Redi Hasaa impreziosire il brano con le sue linee armoniose ricche di pathos. Lo zarb risponde alle note del violoncello in un fluido inseguimento che culmina con un vorticoso passo a due.
Il nostro viaggio culmina con la title track: Main Hands riprende le percussioni iniziali affiancate da elementi elettronici che accompagnano l’incalzante suono dei tamburi. Il brano è un invito alla danza, al movimento che scaturisce dalla libertà di rompere gli schemi e dalla volontà di lasciarsi trasportare dalle vibrazioni.
Main Hands non è una semplice raccolta di brani, ma una ricerca sociale ed etnografica basata sull’esplorazione dei suoni con i quali ciascun popolo, danzando, si esprime, si libera e si emoziona attraverso il proprio ritmo. Manuela Salinaro ha provato a unire questi popoli attraverso il filo conduttore della musica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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