I Vesperi di Marco Baldini
Riscoprire il passato per dar luogo al futuro, è questo l’intento dietro la musica del giovane compositore toscano Marco Baldini, che partendo dalle avanguardie del Novecento prova a ridefinire i confini della composizione contemporanea.
Il suo album d’esordio Vesperi, pubblicato per l’inglese Another Timbre, è un insieme di sette composizioni tutte per archi (violoncelli e contrabbassi) e marimba di cui tre delle sette sono basate su opere di compositori italiani del XVI secolo, mentre gli altri sono composizioni originali, tutte condividono strutture minimali che si dispiegano lentamente per delineare spazi armonici in cui la ricchezza timbrica enfatizza la natura acustica dei brani.
I Vesperi appartengono alla Liturgia delle ore, ossia quei momenti in cui i cristiani sono chiamati a fermarsi dalle attività quotidiane per raccogliersi in preghiera. Quella solennità e quell’atmosfera crepuscolare tipica delle preghiere del tramonto affiorano nella musica di Baldini realizzata con l’ensemble Blutwurst.
Bordone ne è il primo esempio lampante. La traccia di apertura si basa su una solida trama di soli archi gravi che si camuffano da droni per riflettere i gelidi misteri del crepuscolo. Una traccia ampia e profonda dai toni grandiosi che vanno ricercati nelle opere sacre.
Trio risuona come un’opera grande e avvolgente, note audaci e drammatiche creano spazi oscuri in cui entrare a piacimento. Baldini è molto intelligente, quando il suono degli archi inizia a diventare travolgente spezza il ritmo con delle pause, poi riprende affiancando i toni gravi dei violoncelli di Niccolò Curradi e Michele Lanzini e dei contrabbassi di Maurizio Costantini e Amedeo Verniani al suono morbido della marimba di Francesco Toninelli creando così un naturale senso di equilibrio, come un vero e proprio rito religioso.
Composizioni come Volta risentono dell’influenza di esponenti minori del Rinascimento musicale italiano quali Francesco Corteccia, Luca Marenzio e Giovanni Animuccia. Architetture sonore imponenti basate su suoni maestosi pervase da un costante senso di malinconia rappresentano il climax dell’album con la loro drammaticità e ricchezza di pathos.
Una solida prova per Baldini: i suoni degli archi e della marimba catturati dal compositore riflettono la purezza della preghiera, questa analogia fa di Vesperi un vero e proprio rito in cui ha sostituito le parole intrise d’amore e di vita dei vespri con una musica che ne ha colto il tepore della speranza.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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