Nessun rivale per i Marconi Union
L’undicesimo album in studio del trio di elettronica sperimentale Marconi Union segna un cambiamento nel suono della formazione di Manchester. Signals in uscita il 5 novembre tramite Just Music, combina trame sintetiche con suoni organici e fonde il familiare con l’ignoto, trasportando l’ascoltatore nel profondo della propria immaginazione.
Con Signals Richard Talbot, Jamie Crossley e Duncan Meadows aggiungono un tocco ritmico al mix di ambient ed elettronica che li ha resi famosi in tutto il mondo. L’uso dei beat e dei pattern fa emergere una distinta natura propulsiva nel procedimento compositivo del trio creando con Signals sette vividi paesaggi sonori in grado di far viaggiare con la mente.
Il disco si apre con le note misteriose ed evocative di Cycles Repeat, una traccia dal sound inconfondibile nel quale gli elementi caratteristici (sintetizzatori profondi, chitarre dilatate e densi droni) si mischiano con l’elemento nuovo ossia un pattern di batteria ricco di groovecon il quale la musica dei Marconi Union ha acquistato nuova linfa vitale.
Con The Halo i tre tirano dritto, senza fronzoli, prendendo ispirazione dalla scena post-rock, colpendo con un suono morbido e sognante. L’elemento melodico va a contrastare la tensione ritmica con i sintetizzatori che s’incastrano con le chitarre dando vita ad una serie d’immagini che spaziano dalla messaggistica elettronica ad alta tecnologia alle spettrali stazioni radio abbandonate.
Si decolla con Strata grazie ad un pattern ritmico vivido, bello tirato e l’utilizzo dei modulari a completare un brano che «riunisce elementi di diversi stili musicali creando una combinazione di urgenza e malinconia». Un incedere deciso per una strumentale che riprende le colonne sonore anni ’60/’70 riproponendole in una chiave moderna.
Segue l’eterea A Citizen’s Dream chiamata a fare i conti con il recente passato della band. Le progressioni ritmiche sostenute dagli arpeggiatori esaltano il suono onirico della chitarra per un brano che parte dall’elettronica per esplorare le infinite possibilità creative offerte dal dialogo tra tecnologia digitale e strumentazione acustica.
Signals consolida le capacità compositive del trio, innovando il campionario della band, introducendo nel loro sound l’elemento ritmico. Ne scaturisce una versione dei Marconi Union ancora più fresca e interessante cimentandosi in uno stile nel quale non hanno rivali.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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