Marie Awadis trasforma i momenti di oscurità in luce
Nata in una famiglia di musicisti, la pianista e compositrice armena Marie Awadis nota per aver collaborato con etichette come Deutsche Grammophon, Oscarson e 7K!, arriva su Piano and Coffee Records con un nuovo Ep dal titolo di Luys.
Cinque pezzi ambient per Luys (Լոյս-Luce in armeno) che nasce da una riflessione sull’educazione dell’artista in Libano e sulla musica come luogo sicuro in cui rifugiarsi nei momenti difficili.
Luys è un racconto avvolgente e mutevole che si sviluppa a partire dal potere rigenerante della voce della Awadis, un mezzo in grado di trasformare i momenti di oscurità in luce.
C’è qualcosa di cinematografico in ciò che fa la Awadis, la voce non verbale e la strumentazione eterea si fondono senza soluzione di continuità, creando paesaggi sonori che sono allo stesso tempo ultraterreni e profondamente personali.
In apertura Children abbina melodie lente e ammalianti con il suono delicato e intimo della voce, una potenza nel canto stratificato privo di parole in grado di creare un’esperienza sonora meditativa e coinvolgente.
No Comment sembra umana, imperfetta e intima, tende maggiormente verso lo stupore rispetto alla traccia iniziale. La voce stratificata insieme a una grandiosa architettura sonora (droni abrasivi, sequenze ripetute e sintetizzatori vibranti) crea un effetto inquietante, meno confortevole di Children. Nel finale le armonie vocali lamentose si fondono con i suoni modulati per creare un senso di disagio.
Lasciata alle spalle la traccia più cupa dell’Ep, in Free your mind ritorna prepotente l’atmosfera ultraterrena data dai fraseggi dilatati e dalle asciutte cadenze ritmiche. Come sempre la voce della Awadis è la protagonista, un continuum armonico che per certi aspetti ricorda il cantato etereo ed espressivo di Jonsi.
Speranza e disillusione, tormento ed estasi sono alla base di Luys, l’Ep è incentrato sull’espressione e sulla sollecitazione di emozioni profonde date da un approccio toccante, dalle atmosfere oniriche e di grande tensione e dalla capacità di Marie Awadis di creare musica emozionante e coinvolgente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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