Markus Guentner e il suo lavoro più potente, atmosferico e riflessivo fino ad oggi
Masterizzato da Rafael Anton Irisarri, Extropy segna la fine della trilogia legata all’astronomia del compositore tedesco Markus Guentner, avviatanel 2015 con Theia.
La terza uscita A Strangely Isolated Place è una previsione pseudoscientifica sull’espansione della vitache, grazie all’intelligenza umana e alle tecnologie, si diffonderàin modo ordinato in tutto l’universo.
Un’ora di musica ambient suddivisa in sette tracce concepite come imponenti paesaggi sonori resi attraverso l’uso di droni atmosferici e masse armoniche nascoste da una coltre di suono rarefatto.
Un sound sintetico dal forte impatto emotivo caratterizza l’estetica del disco a partire dall’iniziale Nowhere. L’opener nasce dall’incontro tra droni vibranti e sintesi granulare in un modo d’intendere la musica che si accosta alla visione di Tim Hecker e delle sue cattedrali astratte. Una trama noise-ambient pervasa da microvariazioniusate per dare un senso di movimento alla traccia.
Somewhere è un sontuoso crescendo di ronzii e feedback che disegnano l’architettura di una composizione drone-industriale. Un caos controllato di vibrazioni e droni che si traduce in una traccia pervasa da sentimenti di nostalgia e tristezza.
Concept of Credence si muove tra droni inquieti e armonie stratificate, una texture ottenuta attraverso ricami elettronici in un continuo crescendo le cui note si librano nello spazio gonfiandosi e sporcandosi di riverberi. Le sue movenze lente sono enfatizzate dal suono delle campane per una traccia avvolgente e sinuosa.
Una lenta espansione accompagna i droni di Neuromantic: dalle tinte oscure e dai suoni eterei emergono le melodie essenziali del piano dalle quali si sviluppa uno spiraglio di speranza per quella che risulta la traccia più ipnotica e riflessiva del disco.
Here segna la fine per Extropy, una riflessione sul mondo in cui viviamo oggi.Un album che non delude, destinato a diventare un classico per Guentner grazie ad un approccio più puro alla produzione e agli strumenti scelti, risultando probabilmente il suo lavoro più potente, atmosferico e riflessivo fino ad oggi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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