Un viaggio cosmico in compagnia di Martina Bertoni
A due anni dall’ottimo Music For Empty Flats, Martina Bertoni pubblica il secondo album per Karlrecords: Hypnagogia. Sei nuovi brani per la violoncellista e compositrice sperimentale in grado di canalizzare profondità emotive e fisiche in un mix di ambient, drone e contemporanea.
Ispirato dalla lettura del libro Solaris di Stanislaw Lem, Hypnagogia si riferisce a uno stato di coscienza transitorio dalla veglia al sonno, durante il quale si possono sperimentare allucinazioni sensoriali e sogni lucidi, e può attingere alle strutture incontaminate del subconscio. L’album si presenta come un viaggio cosmico immaginario del Sé che si schianta contro un sole accecante.
In Hypnagogia la Bertoni continua ad esplorare le possibilità sonore del suo violoncello che utilizza come fonte primaria per la composizione e l’elaborazione del suono attraverso riverberi, feedback e frequenze sub-basse. Ottiene così sculture sonore levigate tanto dalle atmosfere ambient quanto dalle tessiture ipnotiche dei droni.
Le sei tracce di Hypnagogia hanno come punto di partenza il suono del violoncello che viene trasformato in emozionanti droni intrecciati con basi sintetiche, il risultato trasmette nell’ascoltatore sensazioni apparentemente contrastanti suscitate dai suoni complementari modellati dalla nostra.
Inversion, la prima traccia dell’album, è caratterizzata da un suono febbrile creato prevalentemente modulando le frequenze. Quello che ottiene la Bertoni è una composizione spiazzante, estremamente evocativa. In Collided l’attitudine creativa viene supportata dal suono corposo e fisico del violoncello: i vortici armonici vengono esaltati dai tappeti elettronici per un brano che punta sull’uso di timbriche aspre e drammatiche.
Orchid è una composizione ambient-drone che affida a una materia sonora densa e magmatica la costruzione di un soundscape inquieto delimitato da echi distorti.
L’ultimo album di Martina Bertoni rasenta la perfezione nel bilanciamento tra violoncello e texture elettroniche. Hypnagogia si pone a metà strada tra istinto naturale e razionalità umana candidandosi come il miglior lavoro della Bertoni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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