Maru: non ho bisogno di inutili stimoli
Zero Glitter è l’ultimo album di Maru, è uscito 23 novembre per la Bravo Dischi e rappresenta un nuovo capitolo, stravolto internamente, della cantautrice siciliana. La genesi di questo disco si riassume nella prediletta unione tra l’ukulele e la voce di Maru, ma a renderlo come lo ascoltiamo oggi sono gli arrangiamenti di Fabio Grande (Colombre/Joe Victor) che ha anche prodotto il disco.
Otto tracce bagnate nell’indie pop italiano, risultato di una scrittura istintiva, sincera e semplice che, tuttavia, centra puntualmente tematiche importanti, quanto particolari, tutto con una certa di dose di leggerezza nelle melodie e negli adattamenti strumentali. Oltre la nostra Maru, a suonare nel disco è lo stesso Fabio Grande (chitarra e synth) e Francesco Aprili (batteria), un trio che rende la composizione musicalmente ricca, anche se ciò che risulta fondamentale sottolineare sono i testi dei pezzi, romantici, consapevoli, che vanno dritti al petto.
È un po’ quello che la nostra cantautrice si è ripromessa, rispetto al primo disco in cui, come racconta la stessa, dedicava la sua attenzione a sé stessa; ora, nuova e rinata, rivolta verso l’altro e alla bellezza che può avere nelle mani, una volta accattato il proprio io.
Maruha studiato liuteria a Cremona e, dato che nulla è un caso, non appare strano o fuori luogo che riesca a scavare così affondo nella descrizione di certe emozioni, riesce, infatti, a vederne lo scheletro, attraversarlo a tal punto, da permettere, poi, al più onesto dei suoni di fuoriuscire.
Non ho bisogno di inutili stimoli, scrive Maru, al secolo Maria Buracco, giovanissima per affermare tale identità di sé, e lei si apprezza questa sincerità e un certo coraggio, lo stesso che le fa schivare le frivolezze e le eterne manchevolezze. Questo è il suo secondo passo, per la sua carriera, e con Zero Glitter nelle orecchie, non resta altro che goderselo e aspettare il magico tre.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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