Songs of stone, il giusto connubio tra poesia, musica e teatro
Un consolidato sodalizio artistico quello tra Massimo Pupillo e Gabriele Tinti che dopo l’ottimo Embracing the Ruins (House of Mythology, 2021) si ripropone in Songs of stone, un progetto musicale che vede i due affiancati da Malcolm McDowell.
Pubblicato il 10 marzo 2023 da Subsound Records, l’Ep collaborativo fonde elementi di poesia e teatro con ambienti sonori cupi. Con lo scopo di conservare le parole nel tempo, lo scrittore italiano Gabriele Tinti ha ideato una piccola serie di epigrammi ed elegie affidate all’interpretazione vocale del famoso attore Malcolm McDowell, al fondatore degli Zu Massimo Pupillo il compito di accompagnare le parole con una musica crepuscolare intrisa di magia.
La musica scorre lenta con tono perentorio come una sinfonia elettronica, aperta, ariosa e imponente che fa da collante tra le parole profonde scritte da Tinti e il timbro vocale preciso ed eloquente di McDowell. Un teatro visionario nel quale la potenza lascia velocemente spazio all’emotività retta dalla profondità del suono disegnato da Pupillo, in grado di mantenere un legame forte con i riti del passato.
La prima parte dell’Ep si presenta come una fusione di diverse atmosfere in cui la luce sembra prevalere sull’ombra. L’imponenza delle cattedrali sonore si fonde con cori dell’Europa orientale, permeando la musica di misticismo. La voce di McDowell risuona chiara e forte dando il giusto peso alla potenza delle parole di Tinti.
Utilizzando una pletora di fonti diverse, varie sintesi ed elaborando la voce, Pupillo riesce sul secondo lato del 10’’ a fondere la magniloquenza dei synth con l’elemento melodico, dilatando il suono per creare lo sfondo perfetto per lo spoken word di McDowell.
Songs of stone è un’opera destinata a travalicare i confini tra realtà e mitologia antica attraverso cinque tracce in cui passato remoto e orizzonti futuri si incontrano.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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