L’esperienza sensoriale dei Matterhorn Well
I Matterhorn Well concentrano la loro ricerca sonora su una pratica d’ascolto immersiva ottenuta dalla relazione tra violoncello, rhodes ed elettronica. Imre De Cauter e Matthias Dewilde creano il proprio universo sonoro attraverso sperimentazione e improvvisazione, usufruendo di una tavolozza di suoni acustici ed elettronici che portano l’ascoltatore in un’altra dimensione, avversa al tempo e allo spazio.
Sketches For Francis è nato in occasione di una mostra fotografica dell’artista visivo belga Francis Vanhee. I due, colpiti dalle immagini accuratamente mutilate di Vanhees, sono riusciti a reinterpretare perfettamente il colore e la trama del suo lavoro nelle quattro tracce del disco.
Pubblicato da Icarus Records / Consouling Sounds, l’album è la fusione tra il mondo sonoro acustico ed elettronico: quattro trame minimali puntellate dai toni del violoncello, segnate dalla potenza immaginifica del rhodes.
Il duo modella un suono denso e intenso che si propaga verso l’esterno interagendo con l’ambiente circostante, all’elettronica è affidato il compito di legare i frammenti dissonanti con le dilatate melodie delineando uno scenario dagli echi ambientali (Sketch I).
Siamo di fronte ad una musica da ascoltare ad occhi chiusi, che parte da improvvisazioni e composizioni minimali e ci conduce in un mondo inquieto e tenebroso fino ad oltrepassare la realtà per farci vivere un intenso viaggio interiore.
Sketch II ci trasporta in una dimensione ritualistica e catartica: un flusso di droni che strisciano silenziosi tra frammenti rumorosi e clangori metallici vengono accompagnati dalle note ripetute del rhodes. Nella seconda parte della composizione le forze oscure si agitano dando vita a pesanti bordoni immergendo per un attimo l’ascoltatore nei meandri del dark ambient.
I Matterhorn Well hanno realizzato un ottimo album per tutti gli appassionati di sperimentazione, un lavoro essenziale capace di coniugare suono materico con la tensione dell’improvvisazione, invitando l’ascoltatore a partecipare a un’esperienza sensoriale totalizzante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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