La dimensione fisica di Mattia Prete
Prolifico e versatile, Mattia Prete è un musicista dalle larghe vedute: leccese di nascita, ma berlinese di adozione,il fondatore della label Jazz-O-Tech non ama rifugiarsi dietro etichette o identità stilistiche ben definite.Se con Moon, Please Don’t Go Away Prete si è presentato con un mix di techno e jazz, con il nuovo Life Is Waiting mette da parte l’animo jazz per lasciar affiorare un cuore che pulsa a suon di techno ed elettronica.
L’Ep rilasciato il 4 febbaio 2021 su Faith Disciplines, si compone di sei tracce per un viaggio ipnotico ai confini del mondo techno.
Questo viaggio è alimentato da una miscela composta da ritmi spezzati e chitarre distorte che danno il via al brano più simbolico e trascinante dell’Ep, I Wanna Dance. Affiancato dal chitarrista Daniel Calvi, con alla voce il cantante della band Blue FoundationScott Martingell, Prete sforna una hit assoluta caratterizzata da un clima festaiolo vagamente dark tanto da scomodare paragoni con gli incendiari Prodigy.
Segue Sacre Scuole, una traccia visivamente suggestiva. Con questo brano Prete manifesta una visione più industriale e metallica di un suono estremamente fisico e granulare. Il nostro dipinge un paesaggio sonoro pervaso da una ardente oscurità, percussioni pneumatiche prendono il sopravvento accompagnati da malinconici sintetizzatori che vanno a comporre il lato melodico di una trama cruda e aggressiva.
Con la title track il sound si evolve, muta forma, fissando le coordinate in direzione di un acid techno tellurico. Bordate pulsanti rendono la composizione spigolosa mentre la ritmica tira dritta invitando l’ascoltatore a muovere il corpo.
Finito l’ascolto si nota subito la capacità di Mattia Prete di rendere appetibile tutto ciò che tocca: in qualsiasi direzione la sua musica si evolva, Prete riesce a presentare un lavoro sempre personale sia quando siamo di fronte a dimensione fisica dell’ascolto come in Life Is Waiting sia su trame jazz come nell’Ep precedente, entrambi esempi autorevoli della creatività del musicista pugliese.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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