Mentale Strumentale, il disco dei Subsonica che non sembra dei Subsonica, pubblicato sedici anni dopo la sua nascita
Pubblicato sedici anni dopo la sua composizione (nel 2004), Mentale Strumentale si mostra come il disco più sperimentale e avventuroso dei Subsonica. Nato per concludere il rapporto con la loro prima casa discografica, la Mescal, Mentale Strumentale è un disco senza voce, interamente fatto di suoni trascendentali che prendono spunto dall’elettronica e dal post-rock internazionale. Il disco, all’epoca, venne rifiutato dalla casa discografica e mai pubblicato. Oggi dopo sedici anni, grazie allo storico della band torinese prende finalmente vita e si dona come occasione di ascolto inedita.
I dieci brani di Mentale Strumentale formano un viaggio spaziale e artistico, un’esplorazione nel mondo della musica della band che mostra al pubblico la propria abilità compositiva giocando su una complessa elaborazione di suoni, armonie e noise, volta a creare un sound ricercato che possa parlare ed emozionare senza l’ausilio dei testi e della potenza vocale di Samuel.
Il disco ha viaggiato parecchio, ha fermentato per sedici anni, presentando un’alternanza di brani freddi e robotici come Decollo a voce off, strumentali acustici come in Detriti nello spazio, percussioni esotiche come in A di Addio.
Il progetto in sé non mostra quell’esaltante forza d’impatto tipica dei Subsonica che rapisce e avvolge fin dal primo ascolto che colpisce l’udito fino ad arrivare al cuore. È di certo un album più complesso che necessita di ascolti ripetuti per poter regalare emozioni sensoriali indelebili. Un po’ come se rappresentasse una sorta di inno, di preghiera della band nei confronti della musica, Mentale Strumentale rappresenta il desiderio della band di mostrare, ancora una volta, la propria capacità compositiva, dando un colore internazionale alla loro musica. Un viaggio verso l’ignoto, spinti da motori conosciuti che fanno riferimento ai viaggi musicali dei Massive Attack, di Brian Eno, che si avvalgono dell’ispirazione del noise dei Nine Inch Nails.
Pubblicato in un momento storico quanto mai icastico, l’album si identifica come perfetta rappresentazione della situazione si sospensione in cui ci troviamo oggi. Le dieci tracce narrano un discorso musicale complesso, che s’intreccia traccia dopo traccia cercando di portare avanti una riflessione sonora collettiva che apre la mente verso una presa di coscienza profonda, mentale.
C’è un gusto particolare nella composizione dei brani di Mentale Strumentale. I Subsonica, avendo il merito di aver rivoluzionato, nei loro anni migliori, il modo di concepire e ascoltare la musica italiana, in questo disco giocano con i suoni con una maestria all’ascolto inedita. Non sembra quasi di sentire un disco della band torinese, non sembra quasi di ascoltare un elaborato italiano. La musicalità del disco è liquida, mutevole, si adatta perfettamente all’ascoltatore che può assorbire ciò che desidera dalle note e dall’armonia della composizione.
Mentale Strumentale, con la sua dinamica volubile è un disco con una personalità evidente che narra un lato dei Subsonica conosciuto, in una chiave differente, più intima, personale.
Sergio Mario Ottaiano, classe ’93, Dottore in Lettere Moderne alla Facoltà di Lettere e Filosofia Federico II di Napoli. Musicista, giornalista, scrittore, Social Media Manager, Digital PR e Copywriter. Presidente del giornale Terre di Campania. Proprietario di Arcanum Fumetteria. Collabora per Music Coast To Coast, Fumettologica, BeQuietNight e MusicRaiser. Ha pubblicato svariati racconti e poesie in diverse antologie; pubblica con Genesi Editrice il romanzo dal titolo “Un’Ucronìa” Il 1/4/2014; pubblica con Rudis Edizione il saggio dal titolo “Che lingua parla il comics?” il 23/1/17.
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