Dentro la testa di Mèsa
Attitudine Nineties per la cantautrice Federica Messa, in arte Mèsa, che sabato 19 gennaio 2019 ha suonato dal vivo al Tarumbò di Scafati. Il locale campano si conferma casa della buona musica, atmosfera calorosa e amichevole fanno da sfondo all’ottima riuscita del live.
Accompagnata da Enrico Bertocci (chitarra), Eugenio Carreri (basso) e Alessandro Palermo (batteria), la nuova scommessa di Bomba Dischi si candida a ricoprire un ruolo importante tra le cantautrici della nuova generazione.
Un songwriting fresco per la romana classe 1991 che durante il suo concerto campano ci fa ascoltare i brani del debut album Touchè, pubblicato il 2 marzo 2018, il cui titolo prende spunto dal gergo dalla scherma e indica quando si viene toccati.
È con l’alt-rock di Canzone Retorica che Federica inizia il suo incontro di scherma. Voce limpida e potente che ci colpisce subito.
Segue Non Me Lo Ricordavo, un tappeto onirico di chitarre che ci mette spalle al muro con Federica a dare la stoccata vincente già al secondo brano della scaletta. Frizzante e diretta, A Chi e La Colpa, in cui troviamo una Federica tutt’altro che timida, a discapito di quanto si possa immaginare dai suoi testi, che sa intrattenere con la verve di una cantautrice navigata.
Spazio per la melodia e i grovigli di chitarra nel rock delicato di Morto a Galla e Le Metamorfosi Dell’Aria, mentre ad arricchire la setlist la cover di Shut Up Kiss Me di Angel Olsen.
Scorrono senza intoppi Lividi A Pois, Il Mare Tra Il Dire E Il Fare e Tutto prima di cimentarsi in un’altra cover: Heart Shaped Box dei Nirvana, che perde la ruvidezza dell’originale. Nella versione di Mèsa abbiamo una traccia interpretata in stile Alanis Morissette.
C’è ancora spazio per due canzoni prima di congedarsi: la nuova Oh Satellity con le sue sonorità Eighties e Oceanoletto: una delle tracce più belle del disco, che dal vivo incanta con la suite strumentale iniziale e quindi il modo migliore per salutarci.
«Quello che conta sono le cose che succedono / Fuori dalla mia testa» canta Federica in Oh Satellity riproposta come bis. A questo giro Mèsa con la sua musica ci ha fatto entrare nella sua testa, nel suo mondo fatto di ansie, amori falliti e aspettative.
Un’artista giovane, ma dalle idee chiare, che tiene il palco con maturità. Touchè per Mesà!
(Ci arrendiamo con piacere davanti a Mesà)
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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