I paesaggi di campagna di Michael Griffiths
Compositore e polistrumentista inglese di base in Polonia, Michael Griffiths ha studiato architettura all’Accademia di Belle Arti di Poznań, dove ha imparato a rappresentare lo spazio attraverso il suono. Nella sua musica convive l’arte dell’armonizzazione con la capacità di costruire architetture sonore minimali in relazione allo spazio e all’ambiente circostante.
Con l’Ep Une Chapelle à la Campagne Griffiths debutta su Piano and Coffee Records: cinque composizioni sincere e commoventi che fondono musica classica e jazz in un contesto contemporaneo.
Questo lavoro trae ispirazione dalla campagna polacca, foreste sconfinate e vasti terreni agricoli si traducono in suono, creando un viaggio musicale dall’alba al tramonto.
Une Chapelle à la Campagne mostra una predilezione per melodie fragili ed estremamente delicate da parte di Griffiths, ipnotiche trame minimali accompagnano le progressioni cristalline del primo brano, The Chase, con il nostro in grado di creare sospensioni tra le note per creare una struttura mai irruenta ma carica di suggestioni.
Le scarne melodie di Escape rivelano il lato malinconico del compositore, la calma iniziale è il preludio di un cambio d’intensità della traccia e ai toni più cupi rispetto alla prima composizione. La conclusione vede duettare accordi bassi con momenti vorticosi che lentamente svaniscono con l’arrivo della serenità bucolica.
Con Soma Griffiths proietta l’innocenza spensierata di lui da bambino nelle campagne polacche e lo fa attraverso l’armoniosa fusione dei delicati lick che arrivano direttamente dall’influenza jazz del nostro, con progressioni melodiche intense che rendono la narrazione dolce e dinamica.
Consigliato ai fan di Hania Rani, Nils Frahm ed Eric Satie, Une Chapelle à la Campagne è un lavoro intimo e minimale caratterizzato da un costante crescendo emotivo. Michael Griffiths si conferma un astro nascente della musica classica contemporanea nonostante nel suo primo lavoro sia ancora alla ricerca di una sua personale identità.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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