Ashlee Luk e Lida P si confermano un duo esplosivo
Dopo l’ottimoInDreams, il duo di Vancouver pubblica per Tresor Records Phase Two, il 12” della serie DESTROY -> [fisica] REALITY [psichica] <- TRUST, cinque tracce mutanti e distruttive dall’attitudine punk, un mix di trance, break, acid e hard techno per le Minimal Violence.
PhaseTwo si apre con la caotica Dreams 4 Sale, atmosfere rarefatte, sirene, grida ed estenuanti breakbeat di matrice jungle. Il duo attinge direttamente dalla letteratura cyberpunk e dalla rave culture per forgiare una traccia tagliente e acida che guarda al passato con nostalgia.Nel marasma di sirene e percussioni frenetiche, in Mandkind i sintetizzatori disegnano una melodia minimale. Un’esplosione ritmica ed una pioggia di suoni digitali per la seconda traccia, una cavalcata incendiaria nella quale mancano solamente gli slogan alla Atari Teenage Riot.
Componente elettronica e approccio hardcore per Hard Delivery, 175 bpm in stile gabber all’insegna dell’aggressività e della potenza sonora. Cassa dritta come se piovesse, forme oscure e violente, la produzione si caratterizza per la sua costruzione grezza e ruvida dal sapore post-industriale.
Tra le cinque, Prey Drive è la traccia più lineare: un intro che rimanda ai The Prodigy, la sua linea di basso industrialeva ad incastrarsi ad una ritmica roboante per una traccia techno meno psicotica di quelle precedenti. 1992, la traccia di chiusura, è un chiaro tributo al suono dei primi anni ’90. Un breakbeat spigoloso, colorato dagli archi sintetizzati che creano una texture paranoica dal sapore underground tra techno e harsh noise.
PhaseTwo è un Ep per chi ama la fusione fra rumorismi e rave culture, una tensione costante portata all’estremo tra incursioni hardcore e dosi gratuite di rabbia. Violente e grezze, le MinimalViolence suonano con uno spirito sovversivo da vere punk. Consigliate ai fan di AtariTeenage Riot e The Prodigy, il duo si candida per rilanciare l’attenzione per una techno di stampo oldschool.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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