Mirek Coutigny: il fascino del pianoforte
Elegante, raffinato, affascinante stiamo parlando di The Further We Ventured, il secondo album del pianista e produttore Mirek Coutigny. Il seguito di Revisions n.1 è uscito il 13 febbraio 2020 per Vynilla Vinyl/Icarus Records, di cui le prime 100 copie sono numerate in vinile colorato. Tutte le copie includono opere extra con spartiti originali.
Il filo conduttore dell’album è il fascino per i “sobborghi”, nello specifico, il contrasto tra le facciate spesso simili e la diversità delle storie dietro quelle facciate.
Le sei strumentali di The Further We Ventured fanno dialogare gli strumenti acustici (pianoforte, archi, percussioni) e l’elettronica elaborando un lavoro intuitivo ed organico, facilmente accostabile ai maestri Jóhann Jóhannsson e Ólafur Arnalds.
In apertura la gioiosa Colorful Danger è un crescendo di suoni caldi con gli archi e il piano che si corteggiano, si rincorrono fino a sfiorarsi. Un’aria scoppiettante e vivida che con l’ausilio dell’hang drum riesce a colpire il lato più profondo dell’animo. Minimalista, quasi scarna, The Stairs è malinconica, così delicata con il piano unico protagonista della composizione.
Veniamo cullati dalle note della successiva Positive Loops, timida, con i field recordings in sottofondo e le leggere incursioni elettroniche da ricordare per certi versi il prodigio Nils Frahm. Tra le sei quella più fragile nella quale gli elementi raggiungono l’equilibrio perfetto: l’elettronica, il piano e gli archi disegnano uno scenario magico e sognante.
Ripples è una avvolgente suite elettroacustica che ricama armonie altisonanti, dal sapore orchestrale accompagnato da un lieve battito elettronico. Le dinamiche in crescendo ne fanno una strumentale che parte piano ma che finisce con una esplosione finale colorata. Con le note senza tempo di Safe Grey arriva la conclusione di The Further We Ventured.
Il nuovo lavoro discografico di Coutigny è maturo, intenso, con il giusto equilibrio tra tecnica e parte emotiva. Proprio questo sapiente bilanciamento delle parti rende The Further We Ventured un album piacevole da ascoltare più e più volte.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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