Il rock psichedelico e sacro dei Modern Stars
Battito electro e voce femminile dall’Oriente, per un’acida virata psichedelica nel timbro maschile dall’effetto metallico, chitarra distorta e batteria travolgente; questo è l’inizio di Silver Needles dei Modern Stars, che con Lord, I’m Ready, primo dei 7 pezzi dell’album, ci avvolgono di rock psichedelico, cullandoci con un noise che però sprigiona dolcezza, in una perfetta fusione in cui le voci si immergono negli accordi distorti di chitarra e viceversa.
Della track d’apertura è uscito il video, freddo nei colori, morbido nelle forme umane, ma anche tagliente in quelle dell’architettura: un’offerta di terra, alberi, corpo e musica.
Silver Needles, fuori il 25 settembre per la label MiaCameretta Records, è l’album d’esordio di questa promettente band, i cui membri hanno già gravitato in numerosi gruppi della scena underground laziale.
Sprigiona sacralità questo disco, forse anche per le influenze dei raga indiani e per la limpidezza angelica della voce di Barbara, che viene da una formazione classica. L’emozione che cresce dalle prime note diventa corpo nello space rock del secondo pezzo, I Hope to Go to Heaven: una trama elettrica colorata da note brillanti di chitarra; le voci si fondono nell’impasto sonoro in un vortice che si apre e in cui continua lo scambio melodico fra corde metalliche e vocali.
I riferimenti musicali di questa psichedelica e promettente band sono Primal Scream, Suicide e Spaceman 3, quest’ultimo definito “un gruppo fortemente ispiratore nell’approccio alla musica e nella ricerca del suono”. E degli Spacemen 3 c’è una cover a chiudere l’album, Hey Man, da Sound of Confusion del 1986: un tappeto di onde colorate dallo sfregare di corde fa da sfondo all’ingresso della batteria che suona nitida su una melodia vocale femminile arricchita da un timbro maschile che ricorda le trombe tibetane; del pezzo originale rimangono la melodia e una vocazione vocale che tende al sacro e al rituale.
“La musica dei Modern Stars è molto istintiva, allo stesso tempo tremolante, sfocata, aerea, groovy, bizzarra, distorta, armonica e dissonante”, fatta di gusti personali e di ricerca di una nuova psichedelia, in cui si mescolano noise e canto, distorsione elettrica e suoni dalle più lontane parti del mondo.
Nata ad Amandola, un paesino sui Sibillini, il 20 aprile del 1979, fin da piccola ha sentito scorrere la musica dentro il suo corpo. Pianista fino al liceo, ora si diletta alla tastiera, ha scelto di fare l’Università e quindi di vivere a Bologna, dove ormai risiede da vent’anni, nonostante l’accento le sia rimasto profondamente marchigiano. Di lavoro fa la prof di lettere alle scuole superiori, in
un paese nel Modenese. Fra i suoi hobby, oltre alla musica, leggere e scrivacchiare.
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