Modern Stars e il loro trip nell’universo
Perdersi nell’universo
I Modern Stars, band romana al suo terzo album, ci presentano il loro nuovo Lp Space Trips for the Masses pubblicato l’11 novembre 2022 per la Little Cloud Records.
L’idea nasce dai progetti di turismo spaziale che sono stati messi in moto negli ultimi anni e il tema fondamentale è quello della ricerca interiore della felicità. Il protagonista è un astronauta alle prime armi che parte verso il sole senza tornare a casa mai e questo viaggio, fatto di sette tracce, ricorda quasi le gesta di Icaro, come racconta il gruppo stesso, che si spinse troppo in là e bruciò le sue ali.
I suoni leggeri del primo brano di Space Trips for the Masses danno inizio a quest’avventura con Starlight, il punto di partenza del nostro personaggio principale alla ricerca di se stesso; Monkeys Blues lo segue in una rapida presa di coscienza dell’incapacità di riconoscere la realtà che circonda l’astronauta che intraprende la marcia verso il suo obiettivo sulle note di No Fuss.
Everyday apre la seconda parte e si presenta come una cantilena desiderosa di speranza che si affida a Drowning per far comprendere al protagonista che il ritorno a casa non è un’opzione possibile.
Tutti questi significati sono chiariti dalle spiegazioni del gruppo ma sono palesemente supportati da una musica psych, introspettiva, cadenzata e a volte stravagante. Il gruppo, formato da Andrea Merolle per voce e chitarra, Andrea Sperduti alla batteria e Barbara Margani alla voce, si sono distinti nell’underground regionale in questi anni e hanno mantenuto una linea pura dettata dall’istinto che si sposa perfettamente con quell’apparenza sfocata e un po’ distorta dai contorni trascinati che è chiarita dal primo istante.
Del resto poi la soprano Barbara Margani che, rispetto agli altri membri del gruppo, ha un’impostazione classica, ci regala note tribali e oniriche che si posano armoniche sulla base elettronica musicale, la colonna sonora perfetta per perdersi nell’universo.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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