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Who Else: un passo falso per i Modeselektor

Gernot Bronsert e Sebastian Szary non pubblicavano un’uscita a nome Modeselektor da ben otto anni, dal riuscitissimo Monkeytown. Da allora si sono messi in mostra con Apparat nel progetto Moderat e soprattutto hanno continuato il processo evolutivo del proprio sound, culminato in Who Else, in uscita il 22 febbraio 2019 per Monkeytown Records.

Sin dal primo ascolto sono evidenti i cambi stilistici: infatti, rispetto al precedente l’IDM gioca un ruolo meno importante e la componente glitch è assente. Al contrario, tanta techno accompagna l’UK Bass di fondo, da sempre punto di riferimento assoluto per i Nostri.

Nonostante la premessa di cambiamento, Who Else racchiude nei suoi otto brani una generale banalità che non riesce mai a smuoversi e l’album non decolla mai. Questo per una serie di motivi, in primis per le collaborazioni non propriamente riuscite: dopo l’iniziale One United Power, pezzo strumentale tra synth violenti e ritmi forsennati, Wealth sembra uscita da un altro album. Il flow di Flohio manda la traccia su una strada a metà fra grime e techno, un connubio potenzialmente interessante ma che scorre via senza dire nulla.

Prungelknabe è sicuramente il momento migliore del lotto, in grado di creare un’atmosfera coinvolgente ed allo stesso tempo aggressiva, decisamente sotto tono Who, in cui la presenza di Tommy Cash non riesce a dare la spinta necessaria per far spiccare la componente hip hop su quella techno tribale. Dice poco e nulla anche la terza ed ultima collaborazione con OVS nel pezzo I Am Your God, che nelle intenzioni voleva essere molto di più di un banale pezzo UK Bass.

Meglio Fentanyl e le sue trame semi-sperimentali, che consegnano all’ascoltatore finalmente qualcosa in grado di spiccare, chiude la flebile Wake Me Up When It’s Over, che smorza la tensione da clubbing creata precedentemente.

Complessivamente, Who Else delude sotto diversi punti di vista. Oltre le tre collaborazioni poco convincenti, si respira un’aria generale di incompiutezza, e soprattutto il tentativo di mascherare un prodotto fin troppo pulito e commerciale con una serie di cambiamenti stilistici che aggiungono poco e niente.

I Modeselektor si confermano dei musicisti eccezionali sotto un punto di vista tecnico, ma probabilmente hanno finito le idee. E così non va.




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