La musica di Momo, dal Brasile al resto del mondo
Sui tetti del mondo con Momo
Marcelo Fronta, conosciuto nel mondo della musica come Momo, ha esordito nell’ormai lontano 2006 e ha appena pubblicato il suo sesto album, I Was Told To Be Quiet. Una lunga carriera, insomma, per il cantautore e polistrumentista brasiliano che oggi vive a Lisbona, confermando ulteriormente la sua natura di abitante curioso e ricercatore del mondo. Questo aspetto caratteriale ben si riflette nella sua scrittura che subisce moltissime influenze diverse, tante quante sono le mille radici egli abbia messo negli anni.
Il disco, in uscita l’8 novembre 2019, in Italia edito da Deusamore Records e distribuito da Audiglobe, è lungo dieci brani, l’uno diverso dall’altro, per lingua, tematica e genere, uniti sotto l’aurea protettrice dalla voce pulita di Momo. Prodotto dall’americano Tom Biller, a cui è affidato anche il basso synth, I Was Told To Be Queit annovera tra i suoi musicisti anche Regis Damasceno al basso e Marco Benevento al piano. Inoltre, vede la collaborazione di Thiago Camelo e Ana Lomelino per la scrittura dei brani.
I singoli che hanno preceduto l’album sono stati Higher Ground dall’atmosfera onirica, For I Am Just A Reckless Child più intima e molto personale, e Diz A Verdade, solare e caldo. Momo li ha scelti perché potevano già rappresentare la peculiarità multisensoriale del disco che unisce i ritmi coinvolgenti della bossa nova e del samba alla contemporaneità audace dell’indie. In I Was Told To Be Quiet troviamo ballate come Mon Neant, piccolo poesie in crescendo come Lullaby e anche punte di psichedelico in Vida.
Si svolge tutto molto ‘sottovoce’, e questo permette all’ascoltatore di sentirsi incredibilmente rispettato e non invaso dall’espressione artistica del cantautore brasiliano. Non ci sono grandi urti, ma solo una naturale seduzione che ci lascia liberamente attratti da tutta la poetica di lenta immersione nella musica di Momo.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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