MONRELLA / JK Flesh: la techno è il nuovo punk
Era il lontano 1992 quando per la prima volta Justin K. Broadrick e Mick Harris hanno collaborato insieme all’album di debutto di Scorn, Vae Solis. Dopo quasi 20 anni il duo torna a collaborare rilasciando il 18 gennaio 2021 un Ep per Avalanche Recordings.
Justin K. Broadrick qui col moniker di JK Flesh e Mick Harris in arte Monrellamescolano violente trame industriali, attitudine punke irruenti blocchi sonori alla Jeff Mills. Due produzioni per Broadrick e due per Harris per un totale di quattro tracce frutto della combinazione di questi elementi.
A scaldare i motori ci pensa la prima traccia firmata Monrella, Big Game, una scheggia impazzita di techno-industrial. Cassa dritta e atmosfera spettrale per una produzione che mantiene lo spirito oldschool degli anni Novanta. Lo snare contribuisce a dare dinamicità e acidità alla traccia che flirta con delle percussioni dal carattere tribale. Pundland di JK Flesh strizza l’occhio alla techno di Detroit: uno scossone di quasi sei minuti composto da macrobeat serrati e sintetici senza eccessivi stravolgimenti della struttura ma in un continuo crescendo di pulsazioni. Con Abrasion Resistant Monrella realizza una traccia abrasiva e tagliente, un magma strabordante di tumulti ritmici dal sapore acido, un suono idraulico per una traccia che fa tremare le casse. L’ultima, Basic Human Denial, realizzata da Broadrick è sicuramente la più spigolosa delle quattro. Una cassa che macina anche le pietre, ritmo primitivo e sempre sostenuto, coadiuvato da percussioni metalliche che le conferiscono fattezze industriali.
Consigliato ai nostalgici degli anni Novanta e della rave culture, See Red è un viaggio nella techno cupa come la pece e carica di adrenalina. Sebbene a corto di soluzioni innovative, l’Ep ci regala una dimensione fatta di ballo e dall’estetica industriale, con quell’attitudine grezza che accomuna il punk hardcore alla techno.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti