Il suono degli idiofoni di Moody Alien
Compositore, musicista e produttore per MAGAM, un progetto mutevole e in continua evoluzione, Moody Alien è un artista multidisciplinare di Salonicco attivo sulla scena dal 2001 con un approccio riassunto dalla frase “se suona bene, allora è buono”.
Nations of I è il suo ultimo lavoro discografico, un album giocoso nato dall’esplorazione degli strumenti idiofoni, in particolar modo marimba e glockenspiel. Il fulcro compositivo dei brani, infatti, è dato da un processo sonoro percussivo basato su stimolanti strutture ritmiche al fine di incoraggiare l’ascoltatore alla riflessione e ad allontanarlo dalle visioni antropocentriche del mondo.
Emergono nove ambienti sonori che coprono la distanza tra musica improvvisata, aleatoria e minimalista, tappeti onirici dati dalle note atonali di marimba intrecciate con sottili campioni vocali come nel caso della traccia di apertura Subjectivity Rules v.3, dall’effetto rilassante.
Dall’interazione degli idiofoni con i sintetizzatori Moody Alien produce una trama micro tonale intitolata Steve was Reight. Una composizione fragile fondata su una pratica percettiva che dà risalto alla bellezza delle singole note.
Moody Alien fa di Of Things Unknownuna produzione policromatica, una conversazione astratta tra glockenspiel e i droni costruita su un gioco di toni e di timbriche. Un affresco sonoro morbido che lentamente muta costruendo una frammentata melodia.
Of Music è un breve momento dedicato ai suoni ovattati e ipnotici del glockenspiel: il brano si sviluppa su due piani, un pattern ritmico che funge da tappeto e le note effettate che danno colore ed enfasi alla produzione. Nations of I si chiude a ritmo lento con Subjectivity Rules v.1 riprendendo il suono della marimba della prima traccia.
Nations of I è un album dal rigore zen, ambizioso e dalla fattura eccelsa. Un disco che forse catturerà pochi consensi dagli ascoltatori a causa del suo ascolto impegnativo, ma lo farà con grande efficacia e capacità di trasporto.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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