La fusione perfetta di Moonchy & Tobias
Golem libero
Nei secoli la mitologia non ha perso quel fascino che la posiziona quasi una spanna al di sopra della storia stessa, come se attraverso racconti e leggende i fatti accaduti diventassero ancora più spettacolari e interessanti. Nelle trame di quella ebraica c’è una figura immaginaria antropomorfa chiamata golem, un gigante d’argilla, servo di chi l’aveva generato e difensore del popolo ebraico.
Si racconta che il rabbino Jehuda Löw nella sinagoga del quartiere ebraico di Praga avesse nascosto nella soffitta il suo golem e che la creatura sia ancora lì. Una storia oscura che ci porta in un mondo parallelo, lo stesso che si scopre ascoltando Moonchy & Tobias.
Il duo formato dalla vocalist Italiana Pat Moonchy e dal poli-strumentista americano Todd Tobias ha generato il suo Golem in uscita nel marzo 2022 per Hidden Shoal e Tiny Room Records. Non c’è traccia di argilla, ma di tanto rock psichedelico che da sempre contraddistingue la collaborazione tra i due artisti.
Dodici tracce, tra cui alcune in italiano come Carnevale e Golem, in cui le doti del duo sono ampiamente sviluppate: da una parte la capacità vocale di Pat Moonchy, dall’altra la struttura solida e ricercata delle sperimentazioni musicali di Todd Tobias.
La fusione tra i due è ormai consolidata in un rapporto in cui nessuno serve l’altro, ma in cui si accompagnano con decisione nell’ispirazione e nella resa. Dalla storia del golem piace pensare che abbiano preso, appunto, non il rapporto tra le due figure (chi genera e chi viene generato), bensì quella sorta di mistica magia, paura e stupore allo stesso tempo, profondità e forza.
Il disco mantiene in tutto il suo percorso la stessa intensità, insomma non molla mai il colpo, neanche per una traccia.
Da Zoas a Jack and The Beanstalk si susseguono brani evocativi che celebrano quasi dei rituali magici, sacri e profani allo stesso tempo, una veste particolare che Moonchy & Tobias indossano alla perfezione.
Il golem è libero, finalmente.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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