Sette come ricerca delle verità eterne
Sperimentatore e tecnico del suono, producer e graphic designer, fondatore dell’etichetta indipendente Xonar Records, stiamo parlando di Moreno Padoan che il primo giugno 2020 ha pubblicato un nuovo lavoro discografico per la sua label personale.
Islelvlelnl è formato da sette tracce composte e prodotte in sette giorni, una combinazione di elettronica d’avanguardia, drone music e dark ambient. Seppur magmatica e cupa, la nuova produzione firmata Padoan si caratterizza per le texture lineari, ritmi lenti e atmosfere plumbee in grado di descrivere al meglio i giorni che stiamo vivendo.
Islelvlelnl è mossa da un senso di evasione sebbene allo stesso tempo riproduce quella condizione di solitudine e isolamento che tutti hanno vissuto in piena pandemia.
Un beat semplice ed essenziale funge da scheletro per Iolnlel, un mix di sound design e alte frequenze che necessitano di un ascolto attento, con le scie ronzanti contribuiscono a creare un suono ruvido e minimalista. Suoni industriali e stroboscopici per Itlwlol, una traccia di vivido e vorticoso dark ambient, un beat mentale, ora impetuoso, ora placido con Padoan che forgia un suono contemporaneo fortemente granulare. In partenza docile, Itlrlhlelel è un landscape di droni e ronzii metallici, graffiante e inquieta, di matrice autechriana.
Nel silenzio assordante della notte, Padoan fotografa lo scorrere della materia, il suo battito e il suo respiro (Islilxl). La sesta traccia è un baratro senza fine, un incubo che svanisce lentamente, un carico di synth cupi, roboanti distorsioni, improvvise deflagrazioni e suoni sinistri che scompaiono nell’oscurità.
Sette cupi paesaggi sonori dall’approccio esplorativo, Islelvlelnl ci regala una visione moderna dell’ambiente più oscura, senza perdersi nei suoi facili cliché. Sette è il numero che si ripete in Islelvlelnl, e, come in molte culture antiche, esso indicava completezza, quella che nel lavoro di Padoan si percepisce arrivando in fondo al disco.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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