Parole che parlano di musica.
Lo scrittore francese Baudelaire scriveva
“Spesso la musica mi porta via come fa il mare.
Sotto una volta di bruma o in un vasto etere
metto vela verso la mia pallida stella”
Lo stesso trasporto musicale ha permesso anche ad autori e professionisti moderni di lasciare un’impronta nel mondo dell’editoria affacciandosi, al contempo, ai melodiosi palcoscenici.
Questo è il caso, ad esempio, di Marco Philopat, aderente al movimento punk italiano nel 1977 ed autore del libro “Lumi di punk. La scena italiana raccontata dai protagonisti”, testo le cui radici affondano negli ambienti della sinistra extraparlamentare fino ad arrivare ai primi concerti autogestiti.
Il racconto di Philopat si intreccia ad un secondo testo: “Deindustrialisation and Popular Music” di Giacomo Botta, studioso di culture e città urbane. Fortemente influenzato dagli studi dell’autore,l’opera di Botta assume la forma di testo comparativo che analizza la cultura musicale popolare degli anni ’80 nei centri urbani di Torino, Tempere, Manchester e Dusseldorf, mettendo in relazione le identità musicali alle città industriali.
Dai visionari della musica punk si passa ai suoni elettronici del critico musicale Simon Reynolds, che nel libro “Futuromania”, traccia un percorso storico strumentale volto ad approdare presso le derive culturali degli anni ’80, passando per le composizioni di Giorgio Moroder fino ai tardi anni Dieci della trap e della conceptronica.
Tuttavia, essendo la musica una Musa ispiratrice c’è chi si è fatto strada a suon di inchiostri e grafiche come gli italiani Malleus, le cui opere, insieme ai lavori di altri creatori, danno vita all’antologia “The Art Of The Modern Rock”. La raccolta in questione, redatta personalmente dagli autori Paul Grushkin e Dennis King, è una vera e propria selezione delle migliori poster art degli ultimi 15 anni, realizzate per vari ed importanti artisti di fama mondiale come Firehouse, Derek Hess, Justin Hampton, Scrojo.
A calcare la scena editoriale portando avanti il made in Italy è anche il critico musicale John Vignola che, con la collaborazione dei colleghi Alessandro Besselva Averame, Carlo Bordone, Luca Castelli e Damir Ivic, ripercorre uno dei più fiorenti decenni musicali della nostra penisola con il libro “Su la testa! 1994-2004, dieci anni di rock italiano”. Il testo è un vero e proprio viaggio tutto italiano, alla ricerca dei pezzi cult di quegli anni, dall’underground fino alle prime etichette indie, costituendo una guida efficace per i lettori desiderosi di comprendere e riscoprire i brani migliori della discografia italiana.
Catapultata erroneamente nel XXI secolo, è il giusto compromesso tra la poesia del primo Novecento e le sonorità degli anni ’60. È nata a Napoli nel 1998 ed attualmente studia Filologia moderna presso La Sapienza. Ha un pessimo senso dell’orientamento ma, in compenso, apprezza fortemente ogni espressione artistica.
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