Torn Times: il sound viscerale dei Nadsat
Se siete appassionati di math/noise rock avrete sicuramente già sentito parlare dei Nadsat, duo chitarra e batteria passato alla ribalta nell’underground italiano (e non solo) dopo l’ottimo Feral (2019), un disco che riusciva ad unire violenza e tecnica.
La formula rimane la stessa anche per il nuovo Torn Times, in uscita il 7 aprile 2023 per Overdrive Records ma con un’importante novità, ossia l’introduzione della voce, nell’accezione più urlata possibile.
Un’esigenza espressiva che fa percepire ancora di più l’istinto e la ferocia primordiale con cui i Nostri hanno approcciato questo nuovo capitolo ed i pezzi brevi, repentini, come schegge impazzite, ne sono una prova evidente. Basta anche solo l’opener, Holy Flesh, per rendersi conto di come i Nadsat abbiano ripreso il discorso là dove era stato interrotto: una batteria incendiaria pesta senza pietà su riff di chitarra dissonanti, con l’aggiunta di grida forsennate ad amplificare il quadro di brutalità generale.
Evidenti le influenze alla base di un sound simile, e non potrebbe essere diversamente: nel noise senza compromessi di Brand New c’è tanto Steve Albini, direzione Rapeman e Shellac, mentre echi hardcore à la Drive Like Jehu si avvertono con tanta consistenza in Cabin Porn. Nè possono mancare spiriti guida per il genere come i Lightning Bolt, evocati nei suoni funambolici di Not the One.
Untied nei suoi tre minuti e mezzo abbondanti sembra quasi voler recuperare la forma canzone, concepita nel modo più distorto possibile, e addirittura nella conclusiva Self Aware si percepisce una lenta aggressività di memoria sludge.
Se Feral era un disco math nel senso più puro del termine, tra dimostrazioni di tecnica e passaggi improvvisi, Torn Times recupera quella dimensione viscerale già presente nel disco precedente ma mai così accentuata. Un bene o un male? Nessuna delle due opzioni, è semplicemente un altro centro dei Nadsat, che dimostrano di sapersi evolvere in un genere spesso considerato, a torto, statico.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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