Naoko Sakata, la dea del pianoforte
Naoko Sakata è una virtuosa del pianoforte. Visionaria e istintiva,la trentottenne giapponese dipinge immagini, stati d’animo e sentimenti con il suo strumento, sfruttandone a pieno la potenza espressiva. Un mix di jazz, avanguardia e improvvisazione presentato al grande pubblico tramite Inner Planets, l’album di debutto.
Ne segue Dancing Spirits, un’esperienza sensoriale figlia del momento e quindi irripetibile, sette tracce di pura improvvisazione e assoluta libertà d’espressione. Il secondo album della Sakata è uscito il 26 marzo 2021 per Pomperipossa Records, l’etichetta svedese di Anna Von Hausswolff, una musica accattivante e incantevole, quasi impossibile da classificare in un genere o in una categoria.
Un senso di libertà si percepisce fin dalle prime note di Improvisation 1. La prima traccia si muove fluida e morbida.Sakata diventa un tutt’uno con il pianoforte a coda Steinway, suona in maniera naturale, come se lo strumento fosse un’estensione del suo corpo. Un fluire armonico denso di arpeggi scintillanti di derivazione classica.
Improvisation 3 conferma a pieno il talento creativo della pianista:un passaggio vorticoso nel quale le note si susseguono velocemente. Una composizione nella quale la pace e il caos esistono insieme, una prima parte dirompente e un intreccio melodico squisitamente poetico nella seconda, una combinazione di rigore classico e free jazz.
Improvisation 4 è erede della continuous music di Lubomyr Melnyk, un flusso costante, spontaneo e variabile che porta all’estremo l’aspetto sperimentale della musica di Sakata. Uno dei momenti più elevanti del disco. L’album si conclude con Improvisation 7. Scompaiono i ritmi impetuosi per lasciare spazio all’essenza pura del piano, fragile e luminosa, un brano che sfoggia il lato emotivo della musicista.
Dancing Spirits esprime la visione artistica di Naoko Sakata basata sull’ascolto degli impulsi creativi che vivono in ognuno di noi. La musica della giapponese non ha ostacoli ed è libera di fruire senza paura, ogni brano è la prova lampante delle abilitàdell’artista.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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