Naresh Ran dà voce all’ambiente
Nei tarocchi la carta dell’Albero è una carta neutra, simbolo di forza e di spiritualità. Il suo significato è subordinato alle carte che lo affiancano: in presenza di carte di valore positivo indica protezione da parte di una presenza forte e robusta che porta equilibrio al consultante. L’albero in questo caso indica serenità e tranquillità spirituale sia interiore che esteriore.
Nello stato attuale pervaso da una profonda e malsana tensione, tornare alle radici è la via per giungere ad una conquista personale, partire dall’esterno, confrontarsi con spazi, luoghi e ambienti alla ricerca del proprio equilibrio. L’albero in questo caso diventa lo strumento per raggiungere una verità condivisa mentre Naresh Ran, con il suo nuovo lavoro Gli Alberi Non Vogliono, diventa il mezzo per interpretare i suoni dell’ambiente circostante.
Il seguito di Re dei Re Minore prosegue il percorso di ricerca dell’artista toscano basato sul personale rapporto con field recordings e strumenti portatili, da viaggio.
Nonostante la durata Gli Alberi Non Vogliono è concepito come un Ep, quattro sessioni live registrate in luoghi diversi, senza una vera post produzione. Quattro frangenti in cui Naresh ha processato le voci dell’ambiente circostante sul momento, come se le stesse traducendo, facendole rispondere poi con degli strumenti come in un vero dialogo.Una discussione, uno scambio di confidenze alla pari a partire dalla dicotomia tra spazio e persona, luogo e visitatore indesiderato, spirito e materia per emanciparsi dalle schematizzazioni.
Nel primo dialogo, Quarta Zona, il buio e i rumori della notte avvolgono gli alberi. Il suono, monolitico e intenso, è un groviglio di fieldrecordings e fragori dalla forza espressiva disarmante. Stalker è una cattedrale sonora di suoni naturali: mentre i tintinnii vanno a comporre la parte ritmica del brano, le folate di vento tra gli alberi formano il tappeto sonoro di una composizione gelida, inno alla natura notturna e al proprio dolore. In La Via di Shimokage la natura si risveglia dal torpore, uno spiraglio di luce squarcia il buio, tra gli alberi gli uccelli iniziano a cinguettare riparati tra i rami.
Nonostante negli ultimi anni sono state molte le uscite in ambito ambient-drone, Gli Alberi Non Vogliono è un lavoro importante che dà voce ad una parte fondamentale e “attiva” del nostro ambiente. Gli Alberi, fonte di vita, sono i veri custodi del nostro Pianeta. Vanno salvati e rispettati, in cambio sapranno restituirci serenità e tranquillità. Non bisogna dimenticare di essere ospiti sulla Terra, in caso contrario continueremo ad essere artefici dei nostri tempi bui.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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